Autore: Ian Manook
Titolo: L'uccello blu di Erzerum
Casa Editrice: Fazi Editore
Pagine: 500
Prezzo: 19€ (cartaceo), 13.99€ (digitale)
Trama: 1915, non lontano da Erzerum, nell’Armenia turca: Araxie ha dieci
anni quando, sotto ai suoi occhi, tre predoni curdi uccidono la madre e
feriscono la sorellina Haïganouch, che perde la vista. Salvate dai
miliziani armeni, le due piccole vengono ospitate dai loro parenti, ma
per breve tempo: comincia infatti la deportazione degli armeni che, a
Erzerum come altrove, sono costretti a rinunciare ai loro beni e ad
abbandonare la loro terra. Deportate nel deserto di Deir ez-Zor e
condannate a una morte atroce, le bambine riescono a salvarsi grazie a
una vecchia insegnante che le prende sotto la sua ala. Quando poi un
medico le compra come schiave per la figlia, le priva della libertà ma
permette loro di sfuggire a una fine ineluttabile. Ma la Storia le getta
ancora una volta nel caos: separate e spinte verso due capi del mondo
opposti, Araxie e Haïganouch sopravvivranno alle guerre e ai tradimenti
di un secolo crudele? Troveranno finalmente la pace?
Muovendo
dal racconto dell’infanzia della nonna, Manook tratteggia la tragica e
appassionante odissea di due sorelle in fuga: uno struggente ritratto
dei bambini della diaspora armena al quale fa da contorno una galleria
di personaggi desiderosi di sottrarsi alla follia degli uomini.
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"Le tue radici le porti in te, Araxie. non chiedono altro che far spuntare un albero vigoroso"
Qualche giorno fa è stato l’anniversario del
genocidio armeno del 1915 da parte dell’Impero ottomano; negli stessi giorni
usciva in Italia per Fazi editore “L’uccello blu di Erzerum” di Ian Manook, un
libro profondo e autobiografico che ho avuto modo di leggere in anteprima.
La storia inizia proprio nel 1915 in Turchia e segue le storie (e le vite) di
due sorelle, Araxie, di dieci anni e Haïganouch,
di sei. La loro infanzia spensierata viene stravolta in un giorno come tanti, quando
i curdi e il partito dei “Giovani Turchi”, incaricati della pulizia etnica
armena, attaccano la loro casa e uccidono brutalmente la loro madre. Anche Haïganouch viene ferita, diventando per
sempre cieca. Da qui inizia una serie di vicissitudini che stravolgeranno per
sempre la loro esistenza e che le faranno testimoni di atrocità indicibili, che
tutt’ora vengono negate da molti. Inizia così la deportazione armena, che si
concluderà con più di un milione e mezzo di morti: tra questi, ci saranno anche
tutti i componenti della famiglia delle due bambine.
Araxie e Haïganouch si salvano per miracolo, grazie a una vecchia signora e a
un uomo misericordioso, ma la loro avventura è appena agli inizi: vendute come
schiave, si ritroveranno in un altro mondo fatto di abusi, violenza e razzismo.
La storia delle due sorelle armene, però, non è l’unica che seguiamo: alla loro
voci, infatti, si alternano quelle di altri personaggi altrettanto forti e
interessanti. Ci sono Agop e Haigaz, giovani armeni che pur di sopravvivere si
arruolano nelle file della resistenza; c’e Assina, moglie bambina di uno
spietato turco che più volte si macchierà di crimini orrendi; c’è Christopher
Patterson, militare americano giunto in Turchia durante il primo conflitto
mondiale; e poi ci sono Hovannes e il Barone von Blitsch e tanti altri che in
un modo o in un altro giocheranno un ruolo fondamentale nella vita delle
sorelle.
L’uccello blu di Erzerum non è un libro facile sempre da leggere, tutt’altro. I
primi capitoli sono spietati, pieni di violenza e dolore: lo stesso Manook
confessa che il suo editore lo ha costretto a tagliere delle scene in cui il
genocidio toccava la sua crudeltà massima; nonostante questo, l’autore non si è
risparmiato nulla. Inizialmente è stato
molto difficile per me proseguire con la lettura, perché come suddetto Manook
non si risparmia e non ci risparmia nulla: nelle sue parole si percepisce
chiaramente la disperazione, l’odio, la tragedia e la spietata violenza. Una
violenza che in alcuni momenti ti fa mancare il fiato, ti stringe il cuore fino
quasi a stritolarlo, tanto che vorresti solo chiudere il libro e dimenticare
che certe cose siano mai esistite. Se volete leggerlo, siate consapevoli di questo.
"Un ago buca la pelle a intervalli regolari, tra il pollice e l'indice. L'uomo che lo maneggia è preciso e concentrato. Dopo ogni puntura, asciuga la pelle con un panno soffice. [...] "Cosa rappresenta?" Araxie guarda il tatuaggio sulla sua mano. Più che un disegno, è un simbolo. "Un uccello. Ti ricordi il merlo blu sull'eucalipto, a casa nostra, vicino Erzerum? Ebbene, è proprio quello, è l'uccello blu di Erzerum"
Manook non si ferma solo al genocidio armeno, ma va oltre: in 500 pagine ci
muoviamo dalla Turchia alla Francia, passando anche per gli Stati Uniti, la
Svizzera e la Russia. Il lavoro di ricerca che lo scrittore francese ha fatto è
minuzioso, va ad analizzare ogni vicenda storica – non solo quelle inerenti
all’Impero Ottomano giunto al crollo, ma anche quelle dell’Armenia sovietica e
dell’ascesa di Hitler. Così come scorrono i capitoli vediamo scorrere gli anni,
fino ad arrivare a quella che sarà la nuova pagina nera della Storia: lo
scoppio del secondo conflitto mondiale.
Oltre a questo, Manook è stato egregio anche nella caratterizzazione dei
personaggi: che li si ami o li si odi, è indiscusso che si provi sempre
qualcosa per ognuno di loro. Araxie è indubbiamente quella meglio
caratterizzata – questo è dato anche dal
fatto che le sue vicende sono le vicende della famiglia dell’autore stesso – ma
anche gli altri spiccano nei momenti più inaspettati: per citarne solo uno direi che Agop è il personaggio che è riuscito a farmi ridere più e più
volte, capace di alleggerire la lettura con i suoi modi di fare semplici e le
sue battute taglienti.
Se dovessi riassumere questo romanzo in poche parole direi che “L’uccello blu
di Erzerum” è un libro che inizialmente ti lacera pezzo per pezzo, ma che
successivamente sa come rimettere insieme i pezzi e abbracciarti forte forte.
Alle volte ti fa persino sorridere.
Per chi vuole saperne di più di questa parentesi buia della Storia, per chi ama
i romanzi storici con delle salde fondamenta; per chi ama le saghe familiari
e per chi vuole un libro dove l’amicizia, la sorellanza e l’amore alla fine riescono
a salvarti: questo è il libro giusto per voi. Non perdete l’occasione
di leggerlo.
VOTO FINALE: 4/5🌟