Autrice: Robin Hobb
Titolo: L'apprendista Assassino (La Trilogia dei Lungavista, Vol.1)
Casa Editrice: Fanucci Editore
Pagine: 480
Prezzo: 9.99€ (cartaceo), 19€ (digitale)
Trama: Un'umanità di servi e signori abita un mondo pervaso da una magia
sottile e inquietante, fra intrighi di corte e minacce di misteriosi
pirati in grado di manipolare le loro vittime privandole di ogni forma
di raziocinio e sentimento. Tra questi pericoli si aggira il giovane
Fitz, un "bastardo" di stirpe reale, la cui sola consolazione è un
magico e tenero legame con gli animali. Accolto a corte, Fitz dovrà
apprendere l'uso delle armi e le regole dell'etichetta, ma il suo
destino è legato all'abilità di uccidere nell'ombra... Diventare un
assassino vuol dire intraprendere un mestiere crudele e solitario, e
soprattutto scoprire i propri poteri, lascito del sangue dei
Lungavista... Sospeso nella magia del mito e del romanzo cavalleresco,
"L'apprendista assassino" racconta un universo drammatico in cui la
lotta fra il Bene e il Male non è mai una guerra tra opposti
inconciliabili, ma uno scontro umano tra fato e necessità, tra libero
arbitrio e destino, con personaggi la cui esistenza è sempre,
inevitabilmente, imprevedibile.
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"Essere aperti significa solo non essere chiusi. E si entra nella mente di un altro soprattutto quando si è disponibili a uscire dalla propria."
Robin Hobb
(pseudonimo di Margaret Ogden) è una delle autrici epic fantasy più amate e
apprezzate dal grande pubblico e della critica. E’ anche una delle più
prolifiche, avendo all’attivo ben venti libri scritti in meno di 30 anni, tutti
ambientati nel mondo dei Sei Ducati e quasi tutti che vedono protagonista
FitzChevalier, bastardo reale addestrato per diventare il migliore assassino di
corte di sempre.
Ed è proprio nell’Apprendista Assassino, primo libro della Trilogia dei
Lungavista edito Fanucci, che ringrazio per la copia omaggio, che incontriamo
per la prima volta Fitz e ci inoltriamo insieme a lui nelle complesse e buie
dinamiche di corte fatte di intrighi politici e segreti indicibili.
Fitz ci viene presentato come un bambino senza nome, figlio di una giovane
donna di cui non sapremo mai l’identità e dell’erede al trono della casata dei
Lungavista, Chevalier. In un giorno di pioggia apparentemente come tanti viene
condotto da suo nonno presso una delle dimore della famiglia reale e qui viene
lasciato, non prima però di rivelare a tutti l’identità segreta del ragazzino.
Da questo momento in poi tutto cambierà per Fitz, ma anche per il futuro dei
Sei Ducati: scoperta la notizia, infatti, Chavalier abdicherà al trono e questo
metterà in moto una serie di azioni e reazioni che rischieranno di portare la
famiglie reale sul baratro.
Durante il corso della narrazione assistiamo all’arrivo a Castelcervo di Fitz – chiamato così da Burritch, stalliere e amico del padre – dove sarà presentato alla corte di Re Sagace, e successivamente addestrato per volontà di quest'ultimo sia come nobile di corte, ma anche come assassino nelle segrete
del castello. Sarà Umbra, personaggio sfuggente e oscuro proprio come il suo
nome, ad addestrare il ragazzo e a iniziarlo all’utilizzo dell’Arte, una rara
abilità magica che permette a chi la possiede di piegare il pensiero degli
altri. Eppure l’Arte non è l’unica abilità che Fitz sembra possedere: il
giovane ragazzo, infatti, ha la capacità di stabilire un profondo legame con
gli animali, in particolare con i cani. Lo Spirito, così si chiama questa rara
abilità, non è ben visto nei Sei Ducati, poiché porta gli uomini a diventare
loro stessi delle bestie, e per questo motivo Fitz è costretto a tenere
nascosta a tutti, anche alle persone che più ama, questo suo dono. Come avrete
già capito la sua vita non sarà affatto facile, e nel corso della lettura non
mancheranno sfide e dinamiche che metteranno il nostro protagonista a dura
prova.
"Una partita non è finita fino a quando non ha vinto, Fitz!"
Ogni capitolo è scritto magistralmente, ti affascina e ti
fa immergere in un mondo di cui vediamo una piccolissima parte - ma io sono
pronta a scoprirne ogni angolo. Ora capisco perché George Martin consiglia i
suoi libri e il perché della sua fama internazionale: i suoi romanzi vincono il
trascorrere del tempo, non invecchiano, al contrario risultano sempre attuali e
contemporanei nello stile e nella struttura narrativa.
Per essere un esordio, L’Apprendista Asassino è qualcosa di pazzesco e non oso
immaginare come si sia evoluto lo stile della Hobb nel corso degli anni e cosa
la sua mente sia riuscita a partorire.
Sono pronta ad andare avanti e a
continuare a gioire, soffrire, arrabbiarmi e maledire tutto e tutti insieme a
Fitz. Robin Hobb, non ti temo e so già che diventerai la mia autrice fantasy
preferita!
VOTO FINALE: 4/5🌟
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