domenica 30 agosto 2020

SERPENT & DOVE [RECENSIONE]

“Love makes fools of us all, darling.”




 TITOLO: Serpent & Dove
(La strega e il Cacciatore)
AUTORE:
Shelby Mahurin
PAGINE:
513
CASA EDITRICE:
Harper Collins
PREZZO:
17,90€ (15€ in inglese)

 

"Water is like a mirror, it reflects our faces back to us. And our lives - the way we live, the things we do -" He looks at his hands, suddenly unable to meet my eyes. "They reflect our hearts."


Primo libro di una trilogia fantasy con forti elementi romance, Serpent & Dove (La Stega e il Cacciatore in italiano) è il libro d'esordio di Shelby Mahurin. Ambientato a Belterra, regno che ricorda la Francia dei Borboni del '600/'700, vede protagonisti Lou e Reid, una strega e uno Chasseur, ovvero un soldato al servizio della chiesa che ha come principale compito quello di trovare e bruciare al rogo le streghe - una sorte di Inquisizione, insomma. Il contrastro tra magia e Chiesa pervade tutto il libro, andando ad enfatizzare quasi sempre i lati oscuri di entrambi, i difetti e tutto ciò che di moralmente sbagliato c'è in entrambe le credenze. La magia non è buona, ma non è sempre cattiva, così come c'è gente tollerante tra coloro che sono totalmente indottrinati e vorrebero un mondo in cui la donna è sottomessa ed è artefice di tutti i mali.
Certo, alcune cose a mio parere dovevano essere approfondite meglio - il worldbuilding è promettente, ma non è del tutto chiaro e alcune cose sono approssimate - ma nel complesso le ho trovate funzionali alla trama principale.

"You're my wife -"
"Yes, you've mentioned that! Your wife. Not your slave, not your property!"

Il rapporto Lou e Reid è la caratteristica meglio sviluppata del libro. Il loro non è certamente un instalove, anzi: costretti a sposarsi, si ritrovano loro malgrado a convivere l'uno con l'altro; diversi, eppure simili sotto molti aspetti, il loro è un rapporto che cresce poco a poco, pagina dopo pagina, arrivando solo a metà libro all'ovvia conclusione che ogni lettore si aspetta leggendo questo romanzo.
Menzione obbligatoria anche per i personaggi secondari: che siano buoni o cattivi, deplorevoli o leali, senza scrupoli o pronti a tutto per salvare i propri cari, tutti posseggono un qualcosa che li rende intriganti e unici. Tra questi, i miei preferiti sono stati Coco e Ansel, mentre affascinante è certamente l'Arcivescovo (sì, lo so, è un ipocrita e un infame, ma l'ho trovato molto dinamico e complesso).

"There are some things that can't be changed with words. Some things have to be seen. They have to be felt."

Promosso anche lo stile di scrittura che, seppur non sia il classico stile da libro fantasy, è risultato scorrevole e facile da seguire. Forse più vicino a uno stile che si puo' trovare in un romance scritto bene che in un fantasy, ma non per questo da disprezzare o screditare. Anche se, bisogna dirlo, in alcuni punti è stato davvero lento e fino al 60% non accade nulla di speciale...
Se dovessi trovare un difetto oggettivo, direi che anche questo libro, come molti che sto leggendo in questo periodo, non è uno YA (e non solo per l'età dei protagonisti, ma anche per alcune scene intime, per il linguaggio e alti aspetti). Perchè in questi ultimi anni si debba sempre definire qualsiasi libro con una bella coperina e personaggi poco più che diciottenni YA oramai è per me un mistero glorioso (basti vedere il caso della Maas per fare un esempio su tutti).

Continuerò molto volentieri la trilogia (come suddetto, non sarà il libro della vita, il fantasy dell'anno, ma è una lettura valida e che consiglio), nella speranza che nei prossimi si dia più spazio alle dinamiche magiche e all'aspetto fantasy rispetto al romance.


 3.5/5🌟

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