lunedì 5 ottobre 2020

LE DIECIMILA PORTE DI JANUARY - BLOGTOUR: Il Premio Hugo

 


 
 
 
Buonsalve lettori! Come già saprete se avete letto l'articolo precedentemente pubblicato qua sul blog, è iniziato da qualche giorno il Blog & Insta Tour dedicato a "Le Diecimila Porte di January", in uscita in Italia il 13 Ottobre. Oggi, è il mio turno di parlarvi di un argomento strettamente collegato al libro, ovvero il Premio Hugo.

Arrivato sul mercato statunitense e britannico nel Settembre 2019, il libro d’esordio di Alix Harrow, “Le Diecimila Porte di January, è subito stato notato dai giornali e dalla critica d’oltre manica e oceano.
Anche il mondo della letteratura e i suoi lettori più accaniti hanno accolto questo titolo favorevolmente, arrivando addirittura a candidarlo, come già successo in precedenza con i racconti brevi dell’autrice, in prestigiosi premi come il Premio Nebula (assegnato ai migliori romanzi fantasy pubblicati in America) e lAnnual Achievement Award for Science Fiction and Fantasy, meglio conosciuto con il nome di Premio Hugo, omaggio a Hugo Garnsback, fondatore negli anni ’20 della prima rivista di fantascienza al mondo.

 
Il numero 105 di Apex Magazine, dov'è stato
pubblicato "A witch's guide to escape"


Proprio quest’ultimo premio la Harrow l’ha vinto l’anno scorso, quando il suo racconto breve “A witch's guide to escape: a practical compendium of portal fantasies” ha sbaragliato la concorrenza nella categoria Miglior Racconto breve (Best Short Story) – lo stesso era stato pubblicato il 6 Febbraio 2018 sul numero 105 della rivista statunitense dedicata al genere horror e fantasy Apex Magazine.
Lo stesso successo non si è ripetuto quest’anno con le Diecimila Porte di January, che è stato scalzato dal degno lavoro della collega Arkady Martine, “A Memory called Empire”, vincitore della categoria miglior romanzo – il libro uscirà prossimamente in Italia, sempre grazie alla Oscar Vault.
L’essere arrivato tra i cinque finalisti è stato comunque un grande onore per la Harrow, oltre che la dimostrazione di un interesse crescente da parte dell’ambiente fantasy che, a mio avviso, non dimenticherà tanto presto questo lavoro.

Ma come nasce il premio Hugo e quali sono gli scrittori più illustri e di spicco che lo hanno vinto nel corso dei decenni?


Assegnati per la prima volta a Philadelphia nel 1953, i Premi Hugo si svolgono ogni anno durante la World Science Fiction Convention (Worldcon), un congresso mondiale dove prendono parte gli appassionati della fantascienza di tutto il mondo. A loro, infatti, viene chiesto di scegliere tra una rosa di autori da mettere in lizza nelle varie categorie – tre le principali voglio citare miglior romanzo, miglior romanzo breve e miglior racconto – e successivamente votare i cinque finalisti: un metodo, questo, che vuole rispecchiare a pieno il gusto popolare dell’appassionato di letteratura fantasy e fantascienza e che si vuole discostare da altri premi (un esempio può essere il Premio Nebula), in cui da sempre si lascia la parola e la scelta a un pubblico più settoriale, composto perlopiù da scrittori che vanno a premiare i propri colleghi (un po’ come succede nel cinema con i SAG Awards).
La giuria, dunque, varia di anno in anno, così come ogni anno cambia la location che ospita la premiazione: se la prima è stata Philadelphia, l’ultima città ad ospitare il Wordcon – e quindi il premio Hugo – è stata Wellington. Oltre queste due città nel corso degli anni sedi di spicco sono state Londra, New York, San Francisco, ma anche Glasgow, Toronto e Helsinki.

Primo vincitore nella categoria miglior romanzo è stato Alfred Bester con “L’uomo Disintegrato”, mentre la prima donna a vincerlo è stata Ursula K. Le Guin che, quasi vent’anni dopo la nascita del premio, è riuscita a imporsi sui suoi colleghi uomini con il suo “La Mano sinistra delle Tenebre” – la Guin lo avrebbe rivinto successivamente nel ’75.
Tra gli altri vincitori pluripremiati nella categoria “Miglior romanzo” bisogna sicuramente citare uno dei padri del genere, Isaac Asimov, che si è aggiudicato nel corso dei decenni ben due premi Hugo, a cui si è aggiunto più avanti un terzo dato postumo nella categoria Retro; per ben tre volte lo ha vinto Lois McMaster Bujord, proprio come per tre volte lo ha vinto la newyorkese J.K. Nemesi, scrittrice dell’acclamata trilogia de La Terra Spezzata (edita Mondadori).
Tra i nomi più mainstream, vincitori sia nella categoria principale sia in quelle minori, ci sono autori noti al grande pubblico come G.R.R. Martin, JK Rowling e Neil Gaiman: tutti loro, infatti, hanno visto i loro romanzi più famosi essere trasportati su pellicola e successivamente diventare dei fenomeni di massa planetari.


Ultima curiosità prima di chiudere: nel 1996 è stata aggiunta dal Wordlcon una nuova categoria, i Retro-Hugos, che vengono assegnati opzionalmente a quelle opere databili prima della nascita del premio (quindi pubblicate negli anni 20’, ’30 e ’40), grandi classici non solo della fantascienza, ma anche della letteratura come Il Mulo di Asimov e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury.




Spero che questo mio articolo vi sia piaciuto e, nel salutavi, vi ricordo le tappe dell'evento. Il prossimo appuntamento è tra due giorni, il 7 Ottobre, quando Valentina ci parlerà sul suo blog Brain(er)s: A Bookish Momoire della Simbologia della Porta nelle varie culture.
Infine, toccherà a Cristina parlare sulla sua meravigliosa pagina instagram @storm_reader dell'Escapismo.

E mi raccomando, non dimeticate di tenere d'occhio il blog e la mia pagina Instagram in attesa della recensione del libro, prevista per martedì prossimo, 13 Ottobre.


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