Autrice: Lelio Bonaccorso
Titolo: Vento di Libertà
Casa Editrice: Tunuè
Pagine: 160
Prezzo: 17,50€ (cartaceo)
E’ da poco tornato
in libreria con il suo nuovo romanzo a fumetti, Vento di Libertà, Lelio
Bonaccorso, già famoso per opere storico-biografiche come “Caravaggio e la
ragazza” e “Il Leggendario Federico II”.
Edito Tunuè, che ringrazio tantissimo per la copia cartacea omaggio, quest’ultima
opera è ambientata in Sicilia, precisamente a Messina, nel 1266: qui, dopo la
caduta della dinastia degli svevi, si sono insediati gli Angionini, i quali
governano con il pugno di ferro e affamano la popolazione.
Ed è proprio a Messina, alla vigilia della Rivoluzione del Vespro, che seguiamo
le vicende di Dina, protagonista del libro: Dina è una popolana, una donna
forte e carismatica; orfana di padre, condannato a morte per proteggere il
proprio figlio dopo un tragico incidente in cui era stata coinvolta anche Dina,
la giovane donna fa di tutto per provvedere non solo a se stessa, ma anche alla
sua famiglia. Come se le cose non fossero abbastanza complicate nella sua vita,
la presenza di Jaques, nobile dal buon cuore figlio del dispotico signore della
città, andrà ad aggravarle ancora di più: tra i due, infatti, c’è un amore
sincero ma proibito, che potrebbe portare entrambi alla rovina…
Confesso che sapevo poco delle vicende storiche della Sicilia di questo periodo
storico prima di leggere questo libro: da pugliese anche la mia terra è stata
dimora degli Svevi, degli Angioini, degli Aragona, ma a differenza della
Sicilia in Puglia non c’è mai stata una rivoluzione degna di nota. La ribellione di
un popolo dal suo oppressore è un tema tristemente attuale, e nessuno ne esce
mai davvero vincitore. Dina è stata la protagonista che ci meritavamo per una
storia del genere: mi è piaciuta molto la sua caparbietà, il suo non arrendersi
mai anche quando tutto sembrava perso, quando la speranza era appesa a un filo.
Gli accenni storici sono fatti bene, ma purtroppo rimangono tali: accenni.
Quello che infatti manca in Vento di Libertà è proprio la tempistica, una
narrazione più lenta, che faccia affezionare il lettore ai protagonisti, oltre
che immergere completamente nel contesto storico. Nel giro di una manciata di
pagine passano mesi e mesi, le battaglie accadono in due tavole e come suddetto
non si riesce mai a calarsi completamente nel racconto. Un racconto che, voglio
specificarlo, non è affatto brutto, ma che al contrario con un pochino più di
minuzia e tempo/pagine poteva essere perfetto. Il finale poi, è agrodolce,
proprio come lo è la Storia…
Parlando delle tavole e dello stile di disegno posso dire di essere stata
soddisfatta: Bonaccorso è riuscito a riportare i colori della terra, della
Sicilia, così come le atmosfere del tempo. Certo, non mancano le scene più
cruente – per questo consiglio questa graphic novel a un pubblico maturo, non
sotto i 16 anni – in cui gli uomini diventano bestie selvagge, tanto che in
queste scene i loro lineamenti vengono totalmente sfigurati.
Vento di Libertà si è rivelata una bella lettura, che sa intrattenere ma anche
educare. Lo consiglio a chi è appassionato di Storia, ma anche a chi
semplicemente si vuole approcciare a queste tematiche, scoprendo un evento
storico poco noto.
Ringrazio ancora una volta la CE per avermi dato la possibilità di leggerlo e
di organizzare l’evento, oltre che alle personcine adorate che hanno
partecipato.
VOTO FINALE: 3/5🌟
Nessun commento:
Posta un commento