martedì 15 marzo 2022

Recensione: Buonanotte, Signor Tom

 


Autrice: Michelel Morigan
Titolo: Buonanotte, Signor Tom
Casa Editrice: Fazi
Pagine: 489
Prezzo: 17€ (cartaceo), 11.99€ (ebook)


Trama: Nel 1939, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, nel timore dei bombardamenti tedeschi il governo inglese decide di evacuare migliaia di bambini dalle città e di sistemarli in campagna presso le famiglie disposte ad accoglierli. Uno di questi bambini, Willie Beech, trova alloggio presso Tom Oakley, un uomo di mezza età che vive solo, dopo la morte della moglie, nel villaggio di Little Weirwold. Il piccolo è traumatizzato: si spaventa per un nonnulla, bagna il letto tutte le notti e ha il corpo ricoperto di lividi e cicatrici. Con il tempo, le attenzioni costanti e l’affetto del signor Oakley consentono a Willie di riacquistare stabilità e serenità, ma anche di inserirsi felicemente a scuola e stringere legami di amicizia con i bambini del villaggio. L’incanto della nuova vita si infrange però quando la madre costringe Willie a tornare a Londra. Tom, inquieto per la mancanza di notizie, decide di andare in città per sincerarsi delle condizioni del bambino. Riesce a trovarlo dopo una serie di peripezie, ma fa una terribile scoperta…


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"Will bevve qualche sorso di tè e aggiunse del carbone nella stufa. Mentre osservava i pezzi rotolare, si rese conto che la forza era una cosa diversa dalla robustezza, e che essere vulnerabili non vuol dire essere deboli."


Buonanotte Signor Tom è l’opera prima di Michelle Magorian, pubblicata per la prima volta nel Regno Unito nel 1981, poco più di quarant’anni fa. Nel frattempo, il romanzo è divento un film e un musical, oltre che una piece teatrale. In Italia, invece, arriva solo ora grazie alla Fazi Editore, che lo ha portato nelle librerie e lo sta facendo conoscere al grande pubblico. Sarò sincera: non conoscevo questo romanzo, così come non conoscevo l’autrice. Mi sono imbattuta in questo libro quasi per caso, mentre stavo “ammazzando” il tempo nella stazione di Roma Termini, nell’attesa del mio treno: appena ho visto la copertina sono stata catturata dai colori accesi e, letta la trama, me ne sono innamorata.

Ma di cosa parla questo libro? Buonanotte Signor Tom è ambientato nel 1939, all’alba del secondo conflitto mondiale, e ci presenta due personaggi totalmente diversi: l’anziano Tom, burbero uomo di campagna che come unico suo amico ha un cane, e William, un bambino taciturno e tutt’ossa che arriva per caso alla porta del primo. Willie, così si fa chiamare, giunge con tanti altri bambini sfollati da Londra, in cerca di un posto sicuro dalle bombe che stanno per piombare nella capitale inglese e una famiglia che li accolga. Pian piano, giorno dopo giorno, tra Tom e William si instaura una profonda amicizia, un legame profondo e indissolubile; il ragazzino, infatti, inizia a parlare, ad aprirsi, a farsi degli amici e immergersi in quello che più ama al mondo: disegnare.
Tutto sembra procedere per il meglio, ma poi improvvisamente una lettera arriva nella piccola cittadina di
Little Weirwold, sconvolgendo nuovamente la vita di William…

Come forse avrete intuito già dalla trama, questo romanzo non è sempre facile da leggere: William è un bambino che scappa non solo dalla guerra, ma da un contesto famigliare tossico, dove la violenza è all’ordine del giorno e si fa scudo con la religione e la Bibbia. William non sa leggere o scrivere, ha paura anche della sua stessa ombra; durante la lettura non sono mancati dei passaggi per me molto disturbanti, che ho fatto fatica a leggere. Per fortuna a questi si contrappone l’amore che Tom prova per William, l’amicizia che quest’ultimo coltiva con Zach, George e gli altri bambini di Little Weirwold. Le ombre non durano mai troppo, scompaiono come sono arrivate, lasciando posto alla luce e alla gioia.
Parlando della tematica storica, ovvero il conflitto mondiale, anche questo è sullo sfondo, ma non per questo non risulta una minaccia costante, che da un momento all’altro potrebbe sconvolgere tutto e tutti: la guerra si avverte nei piccoli dettagli, nei mormorii degli abitanti, nella città che si svuota dei suoi giovani. L’autrice è bravissima a fartela percepire, ma non è mai invadente, cosa questa che lascia l’attenzione sempre su William e Tom, i due protagonisti indiscussi del romanzo.

Altro punto a favore del romanzo è certamente lo stile di scrittura: nonostante il libro sia scritto nel 1981, questo risulta fresco e attuale, mai prolisso o pesante. Direi che sta invecchiando benissimo!
La Magorian sa trasmettere tutti i sentimenti dei suoi personaggi, così come sa descrivere magistralmente le atmosfere della campagna inglese, fatta di colline verdeggianti, alberi secolari, case con il tetto di paglia e migliaia di colori e profumi. Se amate l’Inghilterra tanto quanto la amo io, allora ne sarete catturati.

Concludendo, non posso esimermi dal dire che “Buonanotte Signor Tom” è un libro stupendo, capace di farti sorridere genuinamente, ma anche di strapparti qualche lacrima (specialmente sul finale sono stata molto vicina al tracollo dei miei canali lacrimali). Un bellissimo, piccolo capolavoro che consiglio a tutti di leggere e che per fortuna è stato portato anche qui in Italia!


VOTO FINALE: 5/5🌟

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