Titolo: Arianna
Casa Editrice: Sonzogno
Pagine: 384
Prezzo: 18€ (cartaceo)
Arianna è il romanzo d’esordio della scrittrice inglese e nel complesso non
posso non definirlo valido. La Saint conosce le sue fonti, ha studiato i vari
miti inseriti, ma purtroppo non sempre è riuscita a valorizzarli al meglio ed
esprimere tutto il loro potenziale.
Ma procediamo con ordine: il libro si apre con una giovane Arianna e la sua
vita da principessa cretese chiusa nelle quattro mura del palazzo di Cnosso;
qui, infatti, suo padre Minosse regna con il pugno di ferro e ben poco affetto
arriva da parte sua alla piccola Arianna o a sua sorella minore Fedra. Proprio
la presunzione di Minosse mette in moto una serie di eventi tragici, che
segneranno la vita di tutta la sua famiglia: sfidando l’ira degli dèi, infatti,
il sovrano porta su di lui il flagello che sarà il Minotauro. Ovviamente, a
pagarne le conseguenze peggiori sarà sua moglie, Parsife, prima donna di questo
romanzo vittima dei capricci e delle angherie degli uomini.
Mi soffermo, invece, sulla figura di Arianna: inizialmente la nostra protagonista è succube del padre, è una ragazzina ingenua che non ha mai esplorato il mondo e, proprio come nel mito, si innamora scioccamente di Teseo, ammaliata dal suo carisma e dalle sue vuote promesse. Il problema con lei arriva più avanti, quando diventa donna e madre, una donna adulta che, almeno sulla carta, dovrebbe aver imparato dai propri errori e aver sviluppato un carattere più forte e una sua voce. Questo, purtroppo, non accade: Arianna continua ad essere una voce flebile, appena sussurrata, oltre che molto ingenua, e nonostante io mi sia affezionata a lei non posso non ammettere mio malgrado che non riesce mai a spiccare come l’eroina che questo romanzo promette di darci.
Chi spicca preopotente, invece, è la sorella Fedra: sin da subito vediamo in lei tenacia, testardaggine, una volontà e una furbizia che riesce a tenerla sempre a galla in un mondo di sotterfugi in cui le donne sono solo delle pedine sacrificabili. Fedra non si scoraggia mai, al contrario combatte come può per la sua felicità, per cercare un posto nel mondo e un amore vero e sincero. Non dirò come finisce la sua storia, ma posso dire che ho adorato la sua figura, così come alcuni temi che l’hanno riguardata – uno tra tutti la sindrome post partum.
Dioniso non è un brutto personaggio, non è un cattivo o crudele, anzi ama sinceramente Arianna, ma anche qui gli scivoloni non sono mancati: nel romanzo vediamo, giustamente, la doppia faccia del dio, che può essere fonte di gioia, ma anche oscuro e spietato. Il dionisiaco è un aspetto dell’uomo che da sempre viene analizzato in molti ambiti letterari e filosofici: l’abbandonare la ragione, il lasciarsi andare ai sensi rasentando quasi la follia, è tipico del culto del dio e con il procedere del romanzo la Saint è brava a far vedere questo cambiamento – o meglio questa dualità – in Dioniso. Quello che però mi ha fatto storcere il naso è ancora una volta il modo in cui Arianna affronta questa doppia vita del marito: come fa, infatti, a non saperne nulla e a cadere letteralmente dalle nuvole quando scopre la natura del suo culto? Certo, Arianna è vissuta segregata a Cnosso, ma è mai possibile che da nipote di divinità – la madre Parsife era figlia di un dio – sappia praticamente nulla su suo marito? A me la cosa non ha convinto per nulla…
Inoltre, con Dioniso si è voluto fare anche troppo, andando a inserire troppi miti, troppe fonti e argomenti che, al posto di essere ben sviluppati e apportare miglioramenti al romanzo, sono risultati caotici, inesatti e hanno soltanto affossato il tutto – specialmente sul finale (e quando dico finale intendo le ultime 50 pagine) il disastro è massimo! Che peccato…
In conclusione, posso dire che Arianna è nel complesso un buon libro, ma non un ottimo libro. Ha alcune grosse pecche, come suddetto, ma spero che queste vengano migliorate nei prossimi libri dell’autrice (Elettra uscirà a breve in UK) e che queste mancanze rimangano in questo romanzo che, ricordo, è pur sempre l’esordio della scrittrice. Se volete leggere Arianna leggetelo, io non posso non consigliarlo sia per l’argomento trattato che per lo stile di scrittura scorrevole e accattivante; unico suggerimento è di farlo abbassando leggermente le aspettative – non come me, che ero partita a tremila e poi ho avuto una brusca frenata.
VOTO FINALE: 4/5🌟
Se volete leggere altri pareri leggete anche le recensioni delle altre fantastiche ragazze che hanno partecipato all'evento! Io le ringrazio infinitamente per essersi unite a me e vi invito a passare dai loro blog.
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