Autore: Robert Jackson Bennet
Casa Editrice: Mondadori - Oscar Vault
Pagine: 600
Prezzo: 19 € (cartaceo) - 9.99€ (ebook)
Trama: Sancia Grado è una ladra, e una ladra tremendamente brava. Il suo
ultimo obiettivo, un magazzino sorvegliatissimo sul molo di Tevanne, non
sembra per niente fuori della sua portata. Ciò che Sancia non sa è che
quello che le hanno chiesto di rubare è un manufatto dal potere
inimmaginabile, che potrebbe rivoluzionare la tecnologia magica delle
istoriazioni. Le compagnie mercantili che controllano questo potere –
l'arte di usare speciali segni per far diventare gli oggetti quotidiani
senzienti – l'hanno già usato per trasformare Tevanne in una spietata
macchina capitalista. E se dovessero riuscire a decifrare i segreti del
manufatto, riscriverebbero il mondo stesso per adattarlo ai loro scopi.
Nemici potenti vogliono Sancia morta e il manufatto per sé. E nella
città di Tevanne non c'è nessuno che possa fermarli. Per avere una
possibilità di sopravvivere e di fermare il letale processo che si è
messo in moto, la ragazza dovrà schierare alleati improbabili, imparare a
sfruttare il potere del manufatto e, soprattutto, dovrà trasformarsi in
qualcosa che non avrebbe mai immaginato.
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Dopo tanta attesa è stato finalmente pubblicato anche in Italia Foundryside, il primo capitolo di una trilogia fantasy che si prospetta essere originale e piena di colpi di scena. Oggi, finalmente, ve ne parlo in occasione de Reviewparty organizzato grazie a Mondadori insieme ad altre belle personcine.
Le vicende presentate in questo primo libro si svolgono interamente a Tevanne, città con forti richiami all'Italia
rinascimentale - in particolare quella dei mercanti veneziani e della
repubblica di Firenze - dove il potere è in mano ai pochi e la maggior
parte della gente vive in quella zona decadente chiamata Foundryside,
una striscia di terra dove non ci sono regole o leggi. Qui vive Sancia,
giovane ladra scaltra e dal passato misterioso; a lei, infatti, verrà
affidata una missione che sembra impossibile: rubare un oggetto prezioso
e da molti bramato, simbolo di un passato distrutto e avvolto nel
mistero. Ovviamente, nel reccuperare questo oggetto qualcosa andrà
storto e, suo malgrado, Sancia si ritrovarà immischiata in una serie di
complotti e segreti spesso più grandi di lei.
Insieme a lei troviamo
altri personaggi molto ben delineati, a cui ci si affezione nel corso
della lettura: se Sancia è infatti un'eroina a cui non si può non voler
bene, forte e fragile, con un passato doloroso alle spalle e tanti,
tantissimi soprusi subiti, anche gli altri protagonisti non sono da
meno. Gregor, Orso, Berenice, ma anche il misterios Clef, sono
splendidamente caratterizzati, con molte debolezze, segreti e traumi
subiti. La caratterizzazione di ognuno di loro è magistralmente eseguita
ed è sicuramente uno dei grandi punti di forza di questo libro.
Altro punto di forza del romanzo di Bennett è
certamente il sistema magico, un sistema con forti richiami allo
steampunk, che l'autore americano ci presenta come intricato (alle volte anche
troppo) e basato su iscrizioni capaci di comandare gli oggetti a loro
piacimento o, addirittura, rendere questi senzienti. Proprio la capacità di maneggiare questa antica arte è ciò che distingue i ricchi mercanti
dai comuni cittadini. A questa, inoltre, essi associano la conoscenza presente nei libri, la sapienza che questa porta, e lo
studio di antiche civiltà dove gli Occidentali, anche chiamati
Ierofanti, erano in grando di elevarsi a déi attraverso iscrizioni
complesse e criptiche.
Insomma, un libro alla volta complesso, alle volte anche troppo, composto da tanti termini usati per spiegare le varie funzioni di ogni cosa; spesso questo mi ha fatto sentire confusa durante la lettura e avrei avuto bisogno non solo di una mappa, ma
anche di un glossario o uno schema riassuntivo di ogni termine. Spero che nel prossimo libro, Shorefall, questa mancanza venga colmata. Nonostante questo intoppo, però, la maestria di Bennett è innegabile.
Parliamo
poi dello stile: ti cattura
subito, non solo per il suddetto sistema magico, ma anche perchè sa ben
bilanciare dialoghi e scene d'azione con le descrizioni e le emozioni,
senza che un aspetto surclassi l'altro. Soprattutto nella parte finale
del libro l'azione è al centro della narrazione, ma non annoia mai e non
è mai ripetitiva: come lettrice sono stata incollata al romanzo fino all'ultima
pagina, emozionandomi e soffrendo insieme ai personaggi, sperando per il
meglio. Foundryside mi ha stupito davvero tanto, e spero con tutto il
cuore che anche i successivi siano all'altezza, anzi che siano anche
meglio!
Consiglio senza pensarci due volte di leggere
Foundryside, una chicca tenuta troppo a lungo nascosta nascosta e che ora sta avendo il giusto riconoscimento, e prometto che non ve ne
pentirete!
Grazie a Mondadori per avermi dato la possibilità di (ri)leggere questo libro e alle ragazze che hanno partecipato all'evento.
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