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Creati con inchiostro nero, china, matita e micro pigmenti, le illustrazioni hanno un solo, prepotente soggetto: i gatti.
Gatti di ogni genere e taglia, gatti panciuti, gatti morbidi come una nuvola, ma anche gatti onirici e gatti dall’aspetto umanoide. Il loro punto di forza è sicuramente lo sguardo, che colma alla mancanza di una bocca: occhioni grandi, luminosi, gentili e malizia, che sanno comunicare al lettore svariate emozioni e ricordare, almeno in una manciata di tavole se non di più, i propri amici a quattro zampe.
Casa di questi gatti surrealisti è Wonderfurryland, una serie di “luoghi onirici abitati da gatti”. Qui ogni cosa ha tratti felini, dalla luna al sole, alle montagne gattose che vediamo anche in copertina: un perfetto connubio tra un quadro di Salvador Dalì, il romanzo omonimo di Carrol e quella tradizione unica tipica del Sol Levante. Se i gatti neri portano comunemente sfortuna, in questa serie di stampe gli amici felini “portano a una utopia felice, un sogno di serenità”.
Ogni opera presente è complessa e minuziosa, molte di queste hanno richiesto molta concentrazione e tempo – anche due mesi – ma alla fine Fong è riuscito a dare vita a un mondo fatto di armonia ed equilibrio perfetto. In ogni tavola sembra quasi di poter toccare quel soffice pelo scuro, immergerti in un mondo fatto in tutto e per tutto di gatti perfettamente rotondi come un cerchio di Giotto.
“Adoro i loro ritratti! L’approvazione che ricevo da quelle palle di pelo mi fa sorridere. Ogni volta!”
Altra parentesi molto bella di questo libro è certamente “Quello che i gatti pensano dei miei disegni”: in questo capitolo, infatti, vediamo i protagonisti in carne e pelo raffigurati nei disegni commissionati da collezionisti privati o, più semplicemente, da amanti dei gatti. Molto divertente e curioso è, infatti, notare come Fong abbia catturato alla perfezione lo spirito dell’animale raffigurato, messo in posa davanti all’illustrazione in un dialogo silenzioso e originale. Il risultato sono delle foto che, proprio com’è successo per Fong, vi strapperanno un sorriso.
Come già accennato, lo stile di Fong è fatto di ripetizione e precisione assoluta: il suo tratto è costituito da linee sottili, che danno volume e tridimensionalità a ogni soggetto felino. Per realizzare le tavole l’artista usa penne dalla punta sottile, che crea un effetto ombreggiato, un flusso precario che, con anche solo un piccolissimo errore, potrebbe rovinare tutto l’insieme, ore e giorni di lavoro.
Nel giro di pochissimi anni – solo nel 2018 Fong ha deciso di abbandonare la carriera nel settore pubblicitario – la sua fama è cresciuta esponenzialmente, tanto da farlo notare quasi subito in Europa e America, dove le sue opere sono state esposte in gallerie e durante eventi culturali come il Salon des Beaux Arts di Parigi. Anche la critica d’arte ha accolto bene il suo lavoro, definendo le sua opere poetiche, umoristiche e ludiche.
Più di recente, invece, ha collaborato con il famoso marchio Uniqlo, nello specifico per Uniqlo Giappone, dove le sue opere sono apparse nella collezione di abbigliamento dedicata agli amici felini: “Cats are Purrfect”.
Insomma, The Furry Things è un regalo perfetto da fare – e farsi – se si amano follemente i gatti. Non proprio un libro vero e proprio, anzi direi sia più che altro un catalogo da sfogliare (non per nulla il costo è più vicino a un catalogo d’arte che a una graphic novel), pieno di morbidezza e musetti buffi. Inoltre, se siete appassionati dell’artista asiatico o vi state approcciando per la prima volta e ne state rimanendo colpiti, sappiate che Kamwei Fong ha anche una pagina personale Etsy, dove potete comprare a prezzi modici delle stampe raffiguranti i simpatici batuffoli neri.