giovedì 19 ottobre 2023

Wayward [RECENSIONE]

 


Autore: Emilia Hart
Casa Editrice: Fazi editore
Pagine: 404
Prezzo: 20.00€



Trama: Tre donne. Cinque secoli. Un segreto. Un appassionante romanzo che racconta la storia di tre donne appartenenti a epoche diverse ma legate da un segreto troppo pericoloso per essere rivelato.

Kate, 2019

Kate fugge da un marito violento lasciandosi alle spalle la sua vita a Londra e cercando rifugio in campagna, al Weyward Cottage, ereditato dalla prozia. Le mura di quella vecchia casa custodiscono un segreto, nascosto lì dai tempi della caccia alle streghe. 

Violet, 1942
L’adolescente Violet è più interessata a collezionare insetti e ad arrampicarsi sugli alberi che a diventare una vera signorina. Finché una catena di eventi sconvolgenti non cambierà per sempre la sua vita.

Altha, 1619
Altha è sotto processo per stregoneria, accusata di aver ucciso un uomo del posto. Conosciuta per la sua misteriosa connessione con la natura e gli animali, è una minaccia che deve essere eliminata.

Ma le donne Weyward appartengono alla natura selvaggia. E non possono essere addomesticate. Intrecciando tre storie attraverso cinque secoli, Weyward è un avvincente romanzo sulla resilienza femminile.



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"Non mi fanno paura. Dopotutto sono una Wayward, e sono selvaggia dentro"


Storia di donne e di famiglia che percorre quattro secoli, Weyward è un romanzo che profuma di erba bagnata, di pioggia, di foglie cadute, di neve, di natura e di libertà. Non sempre facile per i temi trattati - stupro, violenza domestica, abusi, violenza psicologica e altro - narra le ingiustizie che le donne devono subire, specialmente quando queste sono viste come strane, diverse, pericolose. Perchè anche se nel corso degli anni i processi alle streghe sono terminati e la parola strega ha assunto un altro signigicato, quello che è rimasto è l'odio degli uomini verso le donne, il loro volerci controllare sempre e comunque, annullarci e sottometterci in quanto inferiori. Perchè una donna libera fa paura, e le donne Wayward sono libere e selvagge per natura.


"Che ne sapevano loro di anime, quegli uomini che se ne stavano seduti tutto il giorno sui loro scranni, elegantemente abbigliati, e che ritenevano giusto condannare a morte una donna?"

Emilia Hart ha creato davvero un bel romanzo, un romanzo che mi ha catturato sin da subito e mi ha fatto amare Altha, Violet e Kate: tre donne così diverse eppure così simili. Nel 1619, durante il regno di Giacomo I e all'apice del processo delle streghe, conosciamo Altha, una donna che viene processata per stregoneria e per aver ucciso un uomo del suo villaggio, il marito di una sua amica di infanzia; nei primi anni '40 del 900, mentre in Europa la seconda guerra mondiale sta mettendo in ginocchio l'Inghilterra e non solo, conosciamo Violet, una giovane ragazza figlia di un nobile con uno strano legame con gli insetti e un passato a lei sconosciuto; infine, nel presente, conosciamo Kate, una donna che vive nella paura del suo compagno violento e che, grazie a un cottage ereditato da una sua prozia, cerca di scappare alla violenza e costruirsi una nuova vita. Wayward è una storia difficile da raccontare, che io per prima non voglio raccontare, perchè penso che bisogna viverla attraverso la lettura; ho apprezzato tantissimo il rapporto che queste donne hanno con la natura, come non si facciano mai spezzare, ma al contrario riescano sempre a uscirne a testa alta, padrone della loro vita anche quando questa sembra prendere una piega già scritta. Per questo motivo (ma non solo) mi sento di consigliarlo caldamente: una lettura perfetta per l'autunno, da leggere magari quando fuori piove, meglio ancora con un gatto - o un corvo - appollaiato su di te.

"Chi decide dove iniziano e finiscono le cose? Non so se il tempo si muove in linea retta, oppure se gira in tondo. Ecco, più che passare gli anni si riavvolgono su loro stessi: l'inverno diventa primavera che diventa estate che diventa autunno che diventa di nuovo inverno. A volte penso che tutto il tempo si stia svolgendo nello stesso momento"


VOTO FINALE: 4/5🌟

lunedì 9 ottobre 2023

In Memoriam [REVIEW PARTY]

 


Autore: Alice Winn
Casa Editrice: Garzanti
Pagine: 432
Prezzo: 18.00€



Trama: Alla fine di tutto, per tutti, l'inverno diventa primavera. Quando ha ascoltato per la prima volta i versi di "In Memoriam" di Tennyson, Gaunt era all'ultimo anno di scuola. Ricorda perfettamente la voce baritonale del suo migliore amico Sidney mentre li recitava nel cortile del collegio, in un pomeriggio plumbeo. È stata una bella giornata, quella, pensa, sdraiato su una brandina cigolante, con la testa bendata e la mascella rigida. Rigida come la bocca spalancata del soldato che ha calpestato fuggendo per trovare riparo in trincea. Non riesce a toglierselo dalla testa e le uniche cose che lo tengono ancorato alla realtà sono Tennyson e le lettere che Sidney gli ha inviato dall'Inghilterra, dandogli notizie sui compagni, sulle lezioni, sugli studi. Gaunt darebbe l'anima per tornare a quei giorni, a discutere di metrica e poesia greca, invece di indossare la divisa. In collegio l'eco delle bombe e dei proiettili era pioggia, qui è tuono insondabile. Eppure ci sono quei versi. Eppure ci sono due braccia che lo stringono forte e un corpo caldo con cui condividere il misero spazio della brandina. Il respiro di Sidney, accanto a Gaunt, lo rassicura e, lentamente, lo rende consapevole del cuore che batte. D'altronde, la letteratura lo insegna: la tragedia della guerra non può annientare l'amore. Una storia che racconta ombre e luci dell'inizio del Novecento, attraverso gli occhi di due giovani uomini che trovano l'uno nell'altro la forza di superare l'insensatezza del conflitto e consolazione nell'immortale lezione dei classici, appresa tra i banchi di scuola.



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Quando ci si accorge che un libro che stai leggendo diventerà uno dei tuoi preferiti di sempre? Con In Memoriam, straordinario debuto di Alice Winn, penso di averlo capito ancor prima di raggiungere le 100 pagine. Dedica a una generazione spezzata, distrutta dalla guerra, In Memoriam è un libro dolorosamente meraviglioso che attraveso due punti di vista, quello di Henry Gaunt e di Sidney Elwood, ci racconta gli orrori del primo conflitto mondiale, rendendoli quanto mai attuali, accostandoli a un sentimento d'amore proibito - quello tra due giovani ragazzi rappesentanti dell'Inghilterra edwardiana oramai al tramonto - che dura una vita intera. Gaunt e Elly si amano da sempre, da quando si conoscono, ma nessuno dei due è mai riuscito a dichiararsi all'altro per il timore di essere respinto. E' solo la guerra, il ritrovarsi loro malgrado dietro le trincee - Henry sotto pressione della sua famiglia, di origine tedesche; Sidney per il dovere, per il richiamo della patria e di quella guerra solo apparentemente cavalleresca e nobile di principi - che li spinge finalmente l'uno tra le braccia dell'altro, uniche ancore di salvezza in un inferno che inghiotte i loro amici, restituendo solo cadaveri.


"Una volta mi hai detto che stavo sperecando il mio tempo... adesso comincio a pensare che avevi ragione. Ho passato anni ed anni a percorrere stradine di campagna con Elwood al mio fianco e le mani in tasca... che vigliacco sono stato! [...] Forse preferirei che Elwood avesse finto di amarmi, anche solo per poche settimane, piuttosto che non avere nulla. Nella mia mente esiste uno spazio vuoto che avrei potuto riempire con quei ricordi"


Struggente fino all'inverosimile, emozionante come pochi romanzi che abbia mai letto, In Memoriam è figlio di un lavoro minuzioso che deriva da fonti magnifiche come quelle lasciate da persone come Vera Brittain; i personaggi creati dalla Winn sono vibranti, figli della loro epoca e allo stesso tempo contemporanei, pieni di fragilità. Straziante è vedere questa generazione di giovani ragazzi cadere come foglie uno dopo l'altro, ancora ragazzini, per non dire bambini - hanno 17, 16, anche 15 anni. Tutti loro sono stati allevati con il mito della guerra romantica, decantata da poeti che hanno distorto il sangue e la disperazione per trasformarli in onore e gloria immortale. Anche se per poco ti affezioni ad ognuno, anche se sai, LO SAI, che presto il loro destino sarà segnato e tutto ciò che rimarrà della loro breve vita sarà scritto in un telegramma alle loro famiglie, in un In Memoriam sulle pagine di un giornale scolastico. Eppure li ami: ami Henry e Sidney, ma anche Gideon e Archie, David e Cyril, persino personaggi fugaci come Sandys.

"E' stato solo un sogno" Gaunt scosse la testa "No, continuo a ripetermelo, ma è tutto terribilimente reale"

Mi è piacito immensamente come Alice Winn abbia affrontato il tema della PTSD, a quell'epoca sconosciuta o chiamata semplicemete trauma da granata: ognuno dei personaggi ne soffre, ne soffrirà per sempre e fa riflettere quando in 100 anni la medicina abbia fatto passi da gigante, ma allo stesso tempo stringe il cuore come queste persone fossero lasciate a loro stesse, in balia di orrori che li accompagnavano ben dopo la fine della guerra e li lasciavano dei gusci vuoti. E questo non vale solo per gli inglesi, ma anche per i tedeschi, che in questo libro si prendono anche loro il loro piccolo spazio, dimostrandosi non delle macchine da guerra spietate, ma degli esseri umani, dei ragazzi proprio come i loro nemici, mandati al macello dai loro governi, da generali che vedranno le trincee solo da lontano.

"Mio carissimo Sidney, mio tesoro" Non c'era scritto nient'altro. Muta carta bianca, vuota e priva di significato. Una virgola, seguita dal nulla. La morte riassunta dalla grammatica."


Non cambierei nulla di questo libro, niente: per quanto abbia fatto male, per quanto abbia anche pianto in alcuni momenti, tutto è andato come doveva andare, per quanto ingiusto e crudele possa essere. Dopo tutto, è pur sempre un romanzo storico, imita la vita e non è spesso la vita maledettamente ingiusta? Anche per questo, mi sembra giusto elencarvi i trigger warning prima di concludere: guerra, amputazioni di arti, sangue, omofobia, lutto, morte di minori, descrizione di cadaveri, shell shock, bullismo, razzismo.
 
Come avevo già detto quando l'ho letto la prima volta in inglese, consiglio e continuerò a consigliare fino allo sfinimento in Memoriam di Alice Winn: un libro che fa riflettere, che parla del passato, ma anche del presente.
Io ringrazio tantissimo la Garzanti che mi ha permesso di rileggerlo e le personcine adorabili che hanno partecipato all'evento insieme a me.



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