mercoledì 14 giugno 2023

Le Bugie della nostra vita [REVIEW PARTY]

 



Autore: Mikita Franko
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 300
Prezzo: 19.00 €


Trama: Mikita ha solo cinque anni quando muore la sua mamma. Da quel momento, va a stare dallo zio Slava, nella casa in cui il giovane abita insieme al compagno, Lev. La convivenza non parte col piede giusto, ma piano piano i tre diventano una vera famiglia. I problemi cominciano con l'inizio delle scuole elementari, perché per nessun motivo Miki dovrà raccontare il loro segreto. Nessuno dovrà mai sapere che è stato cresciuto da una coppia gay. Nella Russia di Putin, infatti, la diffusione di questo dettaglio metterebbe a rischio il loro nucleo famigliare. A lungo andare, però, questa girandola di bugie travolge Miki portandogli via la spensieratezza. Crescendo, diventa un adolescente rabbioso, aggressivo, cade in depressione. Quando poi si rende conto di essere attratto dai ragazzi, gli sembra di vivere un incubo: sta diventando la prova vivente di quanto sostiene la propaganda del regime, ovvero che le coppie omosessuali crescono figli omosessuali. Ci vorrà tempo, e tanti fallimentari tentativi di innamorarsi delle ragazze, prima che Mikita faccia pace con se stesso e con la propria sessualità… "Le bugie della nostra vita" è un romanzo intenso che punta dritto al cuore raccontando senza ipocrisie una storia estremamente attuale con uno stile fresco e brillante che regalerà al lettore non poche risate.


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Le Bugie della nostra vita è il romanzo debutto del giovane Mikita Franko, autore transgender nato in Kazakistan e trasferitosi successsivamente in Russia. Comparso per la prima volta a puntate sul blog online dello scrittore, è stato successivamente notato dalla CE russa Popcorn Books, che lo ha pubblicato e fatto conoscere sia in patria che all'estero, tradurre in vari paesi tra cui ora anche l'Italia grazie a Mondadori.
Protagonista del romanzo è Miki, che conosciamo dall'infanzia e seguiamo fino agli anni dell'adolescenza: a cinque anni perde la madre, stroncata da un cancro, e in mancanza di un padre che si occupi di lui va a vivere suo zio Slava, un giovane uomo che ama la musica, il teatro e ha sempre un sorriso da regalare a tutti. Con Slava vive anche Lev, il suo compagno, l'uomo che gli altri ritengono essere un semplice coinquilino; la verità, però, è ben diversa e deve a tutti i costri essere taciuta. 

Per questo motivo sin da piccolissimo Miki inizia a raccontare bugie sulla sua famiglia, su quel secondo padre che deve a tutti i costri restare segreto: in Russia, infatti, la propaganda contro le famiglie arcobaleno e la comunità LGBTQ+ si fa sempre più spietata e se si venisse a scoprire che Slava è gay e sta crescendo Miki con il suo compagno quest'ultimo verrebbe portato via dai servizi sociali e affidato a un'altra famiglia.
Man mano che le pagine scorrono e passano gli anni il tono del romanzo cambia, passando da spensierato a cupo: i segreti si fanno sempre più pesanti e difficili da accettare per Miki, che non può mai davvero essere sè stesso con gli altri, con i suoi amici, con le persone che incontra. Un esempio sono i suoi compleanni, quando i suoi amici di scuola si riuniscono a casa sua per festeggiare e le foto di Lev devono sparire dalle mensole del salotto, così come ogni piccolo dettaglio che potrebbe far sorgere dei dubbi sulla loro famiglia. Tutta questa pressione, tutte queste bugie diventano sempre più insopportabili, e alla soglia dell'adolescenza il libro Miki inizia ad avere attacchi di asma, di panico, ad essere violento e odiare non solo Slava e Lev, ma anche se stesso, quella parte di sè che sta inizia a sussurrargli che forse anche lui, come i loro padri, è attratto dagli uomi e che, alla fine, la propaganda russa ha ragione: i genitori omossessuali crescono figli omosessuali.


"Crescendo e addentrandomi sempre più nell'infosfera, ho letto molte teorie secondo cui i genitori dello stesso sesso non sarebbero buoni genitori, ma tutte quelle teorie cozzavano con i miei ricordi; cozzavano con quanto amato, voluto e importante mi fossi sentito nella mia famiglia"


La percezione della comunità queer in Russia, della propaganda del regime e di come questa viene accolta dal popolo è certamente al centro del libro: per tutto il tempo, da quando Miki è piccolissimo fino alla fine, all'estrema decisione che la loro famiglia deve prendere, si percepisce un clima molto pesante, in cui chi è considerato "diverso" deve nascondersi e provare vergogna. Al contrario, il machismo, l'essere violento, bullizzare il prossimo viene visto in modo positivo, qualcosa che accresce l'uomo e lo fa diventare esempio di perfezione maschile. Questo atteggiamento condiviso porta Miki a sentirsi sempre più escluso, a far nascere in lui una rabbia incontrollata verso i suoi padri e sé stesso.
Franko è riuscito benissimo a snocciolare questo tema alquanto delicato, un tema che lo ha visto protagonista in prima persona; d'altra parte, però, si nota come Le Bugie della nostra vita sia il suo primo romanzo, un romanzo nato non per essere tale, ma per essere fruito nel web.

Leggendo - e rileggendo - alcune parti si nota come il libro abbia avuto una stesura debole, perchè molte cose, specialmente nella seconda parte del libro, diventano confusionarie, non portano da nessuna parte e risultano alquanto frettolose. In alcuni momenti mi è sembrato quasi che nessuno avesse controllato nulla, ma che al contrario il romanzo fosse stato pubblicato senza l'aiuto di un correttore di bozze. Spero che questo aspetto venga migliorato nel secondo libro di questa serie, La Finestra sul cortile, e soprattutto che Mondadori continui la storia di Miki e della sua famiglia.

Le Bugie della nostra vita è un libro che mi sento di consigliare, non solo per i temi che tratta, ma anche perchè è un titolo valido, con uno stile asciutto e perfetto soprattutto per i più giovani.
Io ringrazio tantissimo la Mondadori per avermi permesso di leggerlo in anteprima e Franci per aver organizzato l'evento.

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