mercoledì 29 marzo 2023

SUSINE E IL DORMIVEGLIA - IL MONDO DI DOPO [REVIEW PARTY]

 


Autore: Bruno Enna - Clément Lefevre
Casa Editrice: Tunué
Pagine: 112
Prezzo: 17 €

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"Se c'è una cosa che ho imparato da questa storia, è che quello che impariamo non serve a niente"

Salve readers! Oggi vi porto la recensione di una graphic novel letta per un Review Party da me organizzato insieme alla casa editrice Tunué, che mi ha gentilmente inviato una copia cartacea. Curiosi di scoprire il mio parere? Bene, iniziamo!

Dopo cinque anni dall'uscita del primo volume è finalmente stato pubblicato anche in Italia, sempre dalla Tunué, il secondo volume delle avventure di Susine. Qui ritroviamo la nostra protagonista che si trascina di giorno in giorno in una vita apatica, priva di qualsiasi interesse; i suoi genitori sono sempre assenti, hanno perso le orecchie per ascoltarsi e ascoltare Susine e neanche le sedute con Gufo Buffone, il suo terapeuta, sembrano più aiutarla. Anche il Dormiveglia, il luogo creato dalle storie che le raccontava sua nonna, sembra un miraggio lontano, un segreto che la bambina conserva gelosamente: ma Susine deve ritornarci a tutti i costi, perchè è proprio a causa sua e del suo primo viaggio che i genitori hanno perso le orecchie e ora sono incapaci di comunicare tra loro. Inizia così il secondo viaggio di Susine, un viaggio che si rivelerà molto diverso da come se lo aspettava: qualcosa è cambiato nel Dormiveglia, i suoi abitanti hanno perso la gioia, sono diventati silenziosi e diffidenti e sarà compito suo e del suo fidato amico Palomar aggiustare una volta per tutte le cose.

Susine e il dormiveglia è una graphic novel profonda, che affronta temi mai banali e complessi: nel primo libro si affrontava il lutto, in questo invece a dare il via alle vicende è una coppia sull'orlo del divorzio, una famiglia che non è più in grado di comunicare, fatta da due genitori troppo assorti nel loro problemi per accorgersi del malessere della loro figlia. Il Dormiveglia è dunque un rifugio, ma anche uno specchio dei turbamenti della protagonista, che ritrova in questo mondo fantastico le dinamiche del mondo reale, seppur queste siano mostrate in modi più fantasiosi.
Nel complesso l'ho trovato molto cupo, pieno di sensi di colpa e tristezza, una tristezza che per fortuna dà spazio alla forza e alla speranza nelle pagine finali dell'opera.

Magistrali sono poi le tavole: ogni disegno è curato nei minimi dettagli, ogni colore scelto mai per caso, così da dare vita a un rapporto parallelo tra dialogo e disegno, entrambi necessari per far percepire al lettore tutte le sensazioni che Susine prova e ci racconta. A dir poco geniali sono i personaggi creati per popolare il Dormiveglia: i loro nomi coincidono perfettamente con il loro essere, e persino gli esseri umani - vedi il Dottor Gufo Buffone - rispecchiano totalmente l'immagina che la parola comunica.

Se dovessi trovare un difetto, invece, direi che alcune cose succedono troppo in fretta: per la maggior parte del tempo ho trovato questo lavoro frettoloso, appunto, e non sono riuscita a immedesimarmi come avrei voluto nelle varie situazioni. Certo, alcuni di questi personaggi già li avevamo conosciuti nel primo volume, ma è pur vero che questo "Mondo di Dopo" è totalmente diverso da quello di Prima, e per i miei gusti alcune dinamiche sono state tralasciate. Se la graphic novel fosse stata più lunga, sicuramente avrei alzato il mio voto. Peccato.

Nel suo complesso, però, la promuovo senza dubbi e la consiglio! E mi raccomando, andate a leggere anche le recensioni delle altre belle personcine che hanno partecipato al Review Party!


lunedì 6 marzo 2023

Storia della nostra scomparsa [RECENSIONE]

 


Autore: Jing-Jing Lee
Casa Editrice: Fazi editore
Pagine: 400
Prezzo: 17 €



Trama: Wang Di ha soltanto sedici anni quando viene portata via con la forza dal suo villaggio e dalla sua famiglia. È poco più che una bambina. Siamo nel 1942 e le truppe giapponesi hanno invaso Singapore: l’unica soluzione per tenere al sicuro le giovani donne è farle sposare il più presto possibile o farle travestire da uomini. Ma non sempre basta. Wang Di viene strappata all’abbraccio del padre e condotta insieme ad altre coetanee in una comfort house, dove viene ridotta a schiava sessuale dei militari giapponesi. Ha inizio così la sua lenta e radicale scomparsa: la disumanizzazione provocata dalle crudeltà subite da parte dei soldati, l’identificazione con il suo nuovo nome giapponese, il senso di vergogna che non l’abbandonerà mai. Quanto è alto il costo della sopravvivenza?

Sessant’anni più tardi, nella Singapore di oggi, la vita dell’ormai anziana Wang Di s’incrocia con quella di Kevin, un timido tredicenne determinato a scoprire la verità sulla sua famiglia dopo la sconvolgente confessione della nonna sul letto di morte. È lui l’unico testimone di quell’estremo, disperato grido d’aiuto, e forse Wang Di lo può aiutare a far luce sulle sue origini. L’incontro fra la donna e il ragazzino è l’incontro fra due solitudini, due segreti inconfessabili, due lunghissimi silenzi che insieme riescono finalmente a trovare una voce.

Con una scrittura poetica e potente, in questo romanzo d’esordio Jing-Jing Lee attinge alla sua storia familiare raccontando la memoria dolorosa e a lungo taciuta di una generazione di donne delle quali è stata per decenni negata l’esistenza: una pagina di storia che troppo a lungo è stata confinata all’oblio.


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"Perchè attaccarsi al passato? Ormai era finita e volevo solo guardare avanti, continuare a vivere. Non so se fu la cosa giusta. Ma adesso sono qui. Sono passati molti anni, ma ricordo tutto. Non l'avrei mai creduto. M ricordo tutto"

Storia della nostra scomparsa è un potente romanzo storico ambientato in parte nella Singapore dei primi anni 2000 e in parte in quella occupata dai giapponesi durante il secondo conflitto mondiale. Wang Di, la protagonista principale, è una giovane ragazza di origine cinese che vive con i suoi genitori e i suoi due fratelli minori in un kampong, ovvero le baraccopoli tipiche di quell'isola e di altri stati come Malesia e Indonesia. Wang Di conduce una vita semplice, fatta di faccende domestiche e lunghe passeggiate verso il mercato cittadino, dove vende le verdure dell'orto della sua casa. Non è istruita, essendo una donna questo le viene precluso, e la sua famiglia le cerca un marito che la sposi quanto prima.
Tutto cambia nel 1941, quando i soldati giapponesi fanno irruzione nel suo piccolo villaggio, raziando e prendendo le giovani donne presenti, costringendole a diventare donne di conforto. Di questa figura delle donne di conforto, di questo tema estremamente delicato, si è iniziato a parlare molto dopo la fine della guerra, poiché questo recava disonore sulla donna e sulla famiglia, che spesso ripudiava o uccideva le ragazze una volta terminata la guerra. Compito di queste donne, infatti, era "confortare" i soldati giapponesi ogni giorno, ricevendone dai trenta ai quaranta ogni sera; nessuna di loro aveva scelta, sostanzialmente il loro era un inferno fatto di stupri, di malattie trasmesse dai soldati e spesso di morte.
E' questo che Wang Di deve subire per tre anni, fino alla fine della guerra, quando viene miracolosamente liberata...


Il Vecchio si stupiva spesso della sua memoria, della facilità con cui ricordava i numeri di telefono, le ricette che aveva sentito in televisione [...] "E' così quando non sai scrivere", gli aveva detto lei una volta "Non ti resta che imparare tutto a memoria". E poi era rimasta in silenzio. Pensando che era una condanna dover ricordare ogni cosa"

Oltre alla Wang Di ragazza conosciamo anche quella anziana, una donna silenziosa e timida che ha appena perso suo marito e si sta preparando a lasciare anche la casa in cui hanno vissuto insieme. Tra Wang Di e il Vecchio, come lo chiama affettuosamente, ci sono sempre stati lunghi silenzi e parole non dette, segreti che nessuno dei due è riuscito a confessare all'altro per un motivo o per un altro. E sarà proprio questi segreti, queste storie dimenticate, che porterà alla luce l'altro protagonista del libro, Kevin, un ragazzino dagli occhiali spessi che verrà a conoscenza del segreto più grande della sua famiglia, una storia che sua nonna gli racconterà prima di andarsene per sempre.


"Dopo quella sera, mio padre sparì ancora di più. Fu allora che imparai che è possibile sparire anche senza andarsene, diventare più vuoti del vuoto. Più neri del nero."

Il romanzo della Lee è una lunga e straziante dedica alla memoria, a una parte della Storia che alcuni hanno dimenticato e che altri - come noi occidentali - non conosciamo. Troppo poco, infatti, si parla in Europa di cosa il secondo conflitto mondiale ha portato dall'altra parte del mondo, di cosa è successo ad altre minoranze, come quella coreana o cinese. La Lee ce lo racconta attraverso le donne, quelle che da sempre sono le più colpite dalla guerra, che come Wang Di e Ah Ma, la nonna di Kevin, hanno pagato un prezzo altissimo. Le loro voci si intrecciano a quelle degli altri, ti fanno riflettere e scoprire una storia mai banale, dove niente è ciò che sembra; più e più volte, infatti, sono stata portata fuori strada dall'autrice, scoprendo una nuova strada, un'alternativa alla storia che mi ero immaginata.
Leggere Storia della nostra scomparsa non è stato semplice: le sue tematiche ti mettono alla prova, ma mai ho sentito il desiderio di non continuare, di lasciare il romanzo in sospeso. Al contrario, mi sono dovuta trattenere dal finirlo in pochi giorni, perchè questo è un libro che ti cattura e ti trascina in un mondo lontano non solo nel tempo, ma anche nella distanza geografica e culturale. Wang Di, Ah Ma, Kevin, Chia Soon Wei, sono tutti personaggi con una storia da raccontare, una storia che è quasi scomparsa, ma che alla fine si prende il posto che le spetta e arriva al cuore di chi legge.

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