giovedì 28 luglio 2022

Compiti delle vacanze per amanti dei libri [REVIEW PARTY]

 


Autore: Massimo Roscia
Casa Editrice: Sonzogno - Marsilio
Pagine: 144
Prezzo: 12.90 €



Trama:
Maestri, amanti, confidenti, compagni di viaggio, amici. I libri sono questo e tanto altro ancora: ci aiutano a conoscere, scoprire, evadere, sognare, creare legami, consolarci, porci domande e trovare risposte. Sono uno specchio, una chiave, una festa, una testimonianza, una passione e spesso un passatempo. Ed è per questo che Massimo Roscia, autore arguto e pungente, ha pensato di giocare con i libri e sui libri, sfidando gli amanti – veri o presunti – della lettura. Ai bibliofili incalliti propone un quaderno che si ispira ai manuali scolastici per le vacanze, con cento esercizi tra indovinelli, anagrammi, testi cifrati, sciarade, cruciverba e tante, tantissime domande, a difficoltà crescente, che spaziano dai grandi classici alla letteratura contemporanea, dal vecchio al nuovo mondo e oltre. E poi curiosità, aneddoti, enigmi misteriosi e altre chicche prelibate. Nessun premio in palio, nessun promosso o bocciato, solo un'occasione per saggiare le proprie conoscenze e mettersi in gioco, da soli o in compagnia di familiari e amici. Insomma, un modo originale, simpatico e intelligente per trascorrere qualche ora, tenere allenata la mente e, al tempo stesso, rinfrescare la memoria; un modo diverso per nutrirsi e divertirsi. Perché, proprio come disse Cicerone, i libri sono l'alimento della giovinezza e la gioia della vecchiaia. O fu Giovenale a dirlo?

 

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 «È una verità universalmente riconosciuta che un lettore in possesso di un buon intelletto debba cimentarsi con i quesiti di Massimo Roscia» – Jane Austen

 

Alzi la mano chi non si è cimentato almeno una volta nelle parole crociate: oltre al mare, alle vacanze e al sole, l'estete per me è sempre stata sinonimo anche di parole crociate fatte sotto l'ombrellone, o magari in campagna all'ombra di un albero. A queste si alternano spesso le letture dei libri - o meglio, io alterno le letture dei libri - anche questi super gettonatissimi per passare le ore in spiaggia. E cosa c'è di meglio se non unire le parole crociate con i libri? 
A farlo ci ha pensato Massimo Roscia con il suo "Compiti delle vacanze per amanti dei libri" uscito qualche settimana fa per Marsilio Editori, che ringrazio infinitamente per la copia e avermi permesso di organizzare questo evento di sponsorizzazione del titolo.

Nella quasi 150 pagine di questo libro a quiz, Roscia ci presenta ben 100 estercizi tutti diversi e con diversa difficoltà: dal livello più facile, segnato con una matita, a quello più difficile, segnato con ben cinque matite, il lettore appassionato si destreggia tra crucipuzzle, sciarade, trova l'intruso, errori di ortografia, domande a risposte multiple, trovare i titoli dei libri e tentare di indovinare quali siano le curiosità più strane che riguardano la vita di uno o più scrittori.

Il taglio dei quiz è molto scolastico - non per niente sono compiti delle vacanze - e ci propone molti tra i grandi autori della letteratura italiana e straniera come Leopardi, Tasso, Kafka, Pasolini e Virginia Woolf. Va da sè, quindi, che prima di cimentasi in questa avventura bisogna rispolverare le proprie conoscenze sui classici della letteratura, gli stessi che molto spesso da ragazzini non sopportavamo. E sì, nel mio caso parlo proprio di autori come Verga o Manzoni!
Altra cosa che consiglio è di prendere qualcuno che sia amante dei libri anche solo la metà di voi - se più è anche un asso dei quiz anche meglio - e cimentarvi insieme negli esercizi: io ho scelto come compagna di viaggio mia madre, ma anche una mia amica con cui ci siamo confrontate su alcune domande. Una bella esperienza, davvero molto divertente.

Se dovessi trovare un difetto a questo libro, probabilmente porterei all'attenzione proprio questo suo essere troppo classico, troppo scolastico: è giustissimo dare spazio alla letteratura italiana, ricordarsi sempre da dove veniamo, ma è anche vero che non siamo solo Manzoni e Dante, e che i giovani molto spesso preferiscono un buon fantasy, un horror o magari una bella graphic novel piuttosto che Anna Karenina - con tutto il rispetto per il buon vecchio Lev. Insomma, avrei voluto vedere più freschezza, più novità, invece sono rimasta un filo delusa sotto questo aspetto.

Ora però la vera domanda è: lo consiglio? La risposta è sì, ma... ma forse il prezzo è un tantino alto per un "libro" che prenderai in mano una sola volta (un paio di euro in meno avrebbero fatto la differenza) e alla lunga ho notato che alcune cose, alcuni nomi, si ripetevano più volte, solo in modo diverso - non so quante volte sia spuntato il nome di Pasolini.
Allo stesso tempo, e come ho già detto sopra, trovare le risposte alle domande di Roscia è stato davvero un bel passatempo, quindi se cercate una alternativa sotto l'ombrellone non potete proprio lasciarci scappare questi 100 quiz che "
ci aiutano a conoscere, scoprire, evadere, sognare, creare legami, consolarci, porci domande e trovare risposte".

giovedì 21 luglio 2022

L'Impero di Sabbia [RECENSIONE]

 


Autore: Tasha Suri
Titolo: L'impero di Sabbia
Casa Editrice: Fanucci
Pagine: 372
Prezzo: 18 €



Trama: Gli Amrithi sono stati emarginati; nomadi discendenti dagli spiriti del deserto, sono ambiti ma anche perseguitati in tutto l’Impero per il potere del loro sangue. Mehr è la figlia illegittima di un governatore imperiale e di una esiliata Amrithi che lei riesce a malapena a ricordare ma da cui ha ereditato il volto e la magia. A sua insaputa, può manipolare i sogni degli dèi per alterare il destino del mondo. Quando il potere di Mehr attira l’attenzione dei mistici più temuti dell’Imperatore, viene costretta a sottostare al loro servizio: sono determinati a sfruttare la sua magia per la gloria dell’Impero. Sarà costretta a usare ogni grammo di volontà, di cuore e d’intelligenza per resistere alla crudeltà dei mistici e salvare il suo popolo da una sicura estinzione. Se dovesse fallire, gli dèi stessi potrebbero risvegliarsi in cerca di vendetta...



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L’Impero di Sabbia (Empire of Sand) è l’esordio dell’autrice britannica di origine indiana Tasha Suri. Pubblicato in UK nel 2018, è uscito solo ora in Italia per Fanucci, che ringrazio infinitamente per avermi inviato una copia cartacea.
Ma di cosa parla questo romanzo? Le vicende seguono Merh, giovane donna figlia illegittima del governatore di Irinah e della sua prima compagna, una donna di origine Amrithi che l’ha abbandonata quando lei e sua sorella erano ancora molto piccole. Mehr è sempre vissuta tra le mura palazzo di suo padre, protetta dal potere e dell’influenza che egli esercita nel suo paese, ma un giorno tutto cambia: durante una Tempesta dei Sogni, in cui la ragazza esegue una danza magica per gli dèi addormentati, il suo potere segreto viene alla luce, attirando su di sé lo sguardo dei servi dell’Imperatore e del Maha che, dopo essersi presentati alla corte di suo padre, la costringono a un matrimonio combinato e a lasciare per sempre la sua vecchia vita.

L’impero di Sabbia è un romanzo che si prende i suoi tempi. Profondamente influenzato dalla cultura indiana, ci fa conoscere pagina dopo pagina gli usi, costumi e credenze dei popoli nati dalla penna dalla Suri e di come molti di questi vengono a scontrarsi tra loro. Se, infatti, da un lato abbiamo gli Ambhan e i seguaci del Maha, un potente sacerdote che attraverso i suoi riti oscuri conferisce all’Impero infinita gloria, dall’altro abbiamo gli Amrithi, popolazione nomade che sa ancora parlare con gli dei e che viene perseguitata dai primi per il proprio credo.
Mehr appartiene a entrambe le realtà (quella Ambhan di suo padre e quella Amrithi si sua madre) ed è grazie a lei se riusciamo a conoscere ogni aspetto che le contraddistingue, a svelare le contraddizioni e i loro lati oscuri: non è quindi un caso che l’autrice si prenda il suo tempo per far entrare il lettore in questo mondo, tantomeno per trasmettere messaggi delicati come la persecuzione religiosa o il razzismo. Nelle prime 150 pagine succede poco e nulla, eppure sono rimasta incollata alle pagine, apprendendo la cultura di Mehr e di coloro che incontra nel suo cammino.

Se l’aspetto culturale è da una parte il punto forte del libro, dall’altra bisogna parlare anche dei personaggi: Mehr è una protagonista con cui non si può non empatizzare, che si fa strada nel cuore del lettore senza mai alzare la voce o cercare di ostentare i suoi poteri -  Mehr non si considera una prescelta, una protagonista diversa dalle altre e per questo superiore; lei non è la classica Mary Sue che ci viene proposta sempre più spesso nei romanzi fantasy ed è proprio per questo che risulta reale.
Reale è anche la sua storia d’amore con Amun, l’uomo che i Mistici dell’Impero la costringono a sposare e che, si scoprirà, avrà in comune con Mehr più di quanto lei non pensi. Il loro rapporto è inizialmente complesso, fatto di sospetto e diffidenza, di sguardi sottecchi e parole non dette: Mehr non si fida di Amun e Amun ha fin troppi segreti da nascondere per riuscire a farsi conoscere davvero. Eppure le cose cambiano con il procedere dei capitoli, man mano che i segreti vengono rivelati: è bellissimo vedere sbocciare il loro amore, la fiducia incondizionata su cui questo si basa e che riesce a farli sopravvivere e a vincere insieme anche le battaglie più difficili. Credo sia una delle coppie più belle e credibili in cui mi sono imbattuta negli ultimi anni.

Per essere un libro di esordio, L’Impero di Sabbia è un grandioso esordio: la Suri mostra sin da subito uno stile che cattura, semplice e dettagliato nello stesso momento, oltre che un bagaglio culturale ammirevole. Il libro non mi ha mai annoiato, anzi: ogni volta che lo prendevo in mano mi ritrovavo a leggere cinquanta pagine o più senza neanche accorgermene e solo questo per me significa tantissimo quando sto leggendo un libro che andrò poi a recensire. Anche la questione famigliare, il modo in cui Mehr è legata a sua sorella, a suo padre, persino a quella madre che l’ha abbandonata senza rimorso mi hanno emozionato. Riuscire a trasmettere tutte queste emozioni non è affatto facile, ma come già detto la Suri ha fatto un lavoro pazzesco.

Se vi piacciono i libri ambientati nel deserto, esotici e pieni di tematiche e informazioni che danno un nuovo punto di vista al lettore, oltre che protagonisti perfetti nelle loro imperfezioni e che si sanno amare e fare amare, allora non potete perdervi L’Impero di Sabbia. Una bella, bellissima scoperta. Penso proprio che leggerò altro di questa autrice.



VOTO FINALE: 4/5🌟

martedì 5 luglio 2022

Caravaggio [RECENSIONE]

 

 

Autore: Ernesto Anderle
Titolo: Caravaggio
Casa Editrice: Beccogiallo
Pagine: 144
Prezzo: 20 €


Trama: Michelangelo Merisi, detto Il Caravaggio, è riconosciuto come uno dei pittori italiani più celebri di tutti i tempi, eppure la sua fama iniziò a scemare già dopo la sua morte. E con il passare del tempo, la sua arte rivoluzionaria fu ignorata per più di due secoli: un autentico oblio dalla fine del Seicento al Novecento inoltrato, quando venne riscoperto e celebrato. Una biografia a fumetti che ripercorre la vita del grande pittore fin dagli inizi, inseguendo tutte le tappe della sua carriera ma anche della sua turbolenta storia personale.


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Caravaggio è l’ultima fatica a fumetti di Ernesto Anderle, fumettista e scultore già conosciuto per le sue biografie illustrate di Vincent Van Gogh e Raffaello. Pubblicata come le precedenti per Beccogiallo, che ringrazio per avermi inviato una copia in omaggio, la storia ripercorre gli ultimi anni della vita di uno degli artisti più oscuri, turbolenti e maledetti: Michelangelo Merisi da Caravaggio.

Il Merisi è uno dei pittori italiani famosi al mondo, anche grazie alla sua vita fatta di tormenti, fughe e condanne a morte; la sua arte, proprio come la sua vita, è stata rivoluzionaria, una rottura con il passato ancora legato ai grandi maestri come Michelangelo e Raffaello. Nei suoi quadri, infatti, la luce e i colori sgargianti del manierismo cinquecentesco lasciano il posto all’oscurità, o meglio al chiaroscuro, stile squisitamente caravaggesco a cui si accompagno scene al contempo sacre e profane.
Le opere di Caravaggio vanno passo passo con la sua vita e Arlende è stato bravissimo a richiamarle in quasi ogni pagina, nei piccoli dettagli, nelle locande e nei boschi, nei luoghi che accompagnano Michele (come viene chiamato dai suoi amici) nella fuga da Roma a Napoli.

La graphic novel inizia proprio con una fuga: Caravaggio è stato condannato a morte per aver ucciso un uomo dopo un litigio nato in una taverna. Sulla sua testa pende una taglia e neanche l’appoggio della chiesa può più salvarlo dai cacciatori di teste che lo cercano in lungo e in largo per la Penisola: l’unica sua speranza è fuggire, nascondersi e arrivare a Napoli, dove sarà al sicuro.
Caravaggio è un uomo tormentato, non si dà pace, non riesce a far emergere la sua parte luminosa, la sua parte buona: dentro di lui si combatte una guerra scoppiata quando era ancora un bambino, durante gli anni in cui la peste diffusasi a Milano uccise suo padre. Il suo spirito è pieno di passione, ma anche di rabbia che scoppia all'improvviso e arde incontrollata come un fuoco, portandolo a commettere scelte che rischiano di distruggere tutto ciò che di buono ha costruito.
Questo spirito selvaggio, questo tormento è perfettamente riportato nelle pagine grazie allo stile – permettetemi il termine – rozzo, ruvido, totalmente diverso da quello armonico con cui Arlende aveva tratteggiato Vincent van Gogh o Raffaello Sanzio. Il viso stesso di Caravaggio è fatto di linee spezzate e spigoli, i suoi occhi sono tormentati, racchiudono dentro di sé la morte prematura che lo attende.
Sin dalle prime pagine il lettore sa come andrà a finire la storia, che nessun lieto fine attende il pittore, che morirà in un sanatorio di Porto Ercole travolto dalla febbre, esule dalla sua città, dai suoi affetti. In questo romanzo illustrato c’è davvero poca speranza, eppure la bellezza la fa da padrona, così come l’amore per l’Arte e la pittura, mezzo salvifico che consegna il pittore lombardo all’immortalità.

Menzione va anche a Chiara Stigliani, che chiude la graphic novel raccontandoci aneddoti della vita del pittore in una biografia che renderà le vicende appena lette ancora più interessanti: con chiare e semplici parole, la Stigliani ci racconta la vita di Caravaggio, portandoci anche testimonianze dei suoi contemporanei, che lo avevano amato e disprezzato in egual misura. Dopo averle lette saprete molte più cose sull’artista, che a quel punto avrà ben pochi segreti per voi. Un ottimo lavoro!

Se siete appassionati di Michelangelo Merisi, se la sua figura vi affascina e volete saperne di più, o se semplicemente vi piacciono le graphic novel che ripropongono le vite di personaggi famosi, Caravaggio è quello che fa per voi. E poi Ernesto Anderle non delude mai!


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