martedì 17 novembre 2020

Review Party: Gideon la Nona [RECENSIONE]

 


 
"Gideo la Nona, primo fiore della mia Casa, sei la più valorosa paladina che mai siamo riusciti a produrre. Sei il nostro trionfo. La migliore tra tutti noi."



Autrice: Tamsyn Muir
Titolo: Gideon la Nona
Casa Editrice: Mondadori - Oscar Vault
Pagine: 456
Prezzo: 22€ (cartaceo), 10,99€ (ebook)




Trama: L'imperatore ha bisogno di negromanti. Il nono negromante ha bisogno di una spadaccina. Gideon ha una spada, non ne può più di tutta quella robaccia da non morti in mezzo a cui è cresciuta e vorrebbe sfuggire al destino che la attende: una vita come servitrice e un post-vita come corpo rianimato. E così si prepara a fuggire. Ma la sua nemesi non la lascerà libera senza chiedere qualcosa in cambio...

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Buonsalve lettori! Siamo quasi al termine dell'evento dedicato a Gideon la Nona, libro fantasy-scifi che esce oggi in tutte le librerie e che, grazie alla Mondadori che ha permesso a me e alle altre ragazze di creare l'evento, ho potuto leggere in anteprima. Prima di iniziare voglio fare una premessa: la mia recensione sarà schietta e sincera, perchè è questo quello che mi preme di più, non il recensire positivamente a tutti i costi, quindi leggetela come un parere soggettivo, che non deve scoraggiarvi a leggere il libro, ma solo a farvi un'idea di cosa potreste trovare e cosa potreste (spero di no) non apprezzare.

Esordio della neozelandese Tamsyn Miur e primo di una trilogia, Gideon la Nona è un romanzo estremamente particolare, direi anche strano, sopra le righe e, aggiungo, non per tutti. L'ho iniziato carica di aspettative, non solo perchè pubblico e critica ne hanno parlato benissimo (il libro è stato candidato a moltissimi premi illustri), ma anche perchè la trama mi è sembrata subito super interessante e diversa da tutto quello che ho letto fino a questo momento. Per tutti questi motivi e non solo sono stata felicissima quando ho saputo che la CE mi avrebbe permesso di recensirlo in anteprima, approfondirne i temi e sponsorizzarlo sui miei canali. Ma la felicità ha avuto vita breve...
Dopo poche pagine, infatti, ho già percepito che qualcosa non andava, che quello stile così osannato non riusciva a prendermi, al contrario mi snervava sempre più spesso e non riusciva a farmi immedesimare come desideravo nei personaggi o godere degli avvenimenti. Il problema principale che ho avuto con questo libro, infatti, è stato proprio lo stile di scrittura della Muir: non so se questo è dovuto alla traduzione e quindi a un caso di "lost in translation" oppure al libro stesso, ma sta di fatto che ogni capitolo mi sembrava infinito e la confusione della trama, che si evolve con una lentezza disumana e vuole proporci un mistero dalle tinte gialle che proprio non ingrana, non mi ha aiutato.


Bisogna ammettere che, per fortuna, Gideon è stata un personaggio così fuori di testa che mi ha aiutata ad andare avanti e a non mollare il libro a metà - cosa che sono stata tentata di fare moltissime volte. Gideon è squisitamente pazza, sfacciata e sfrontata; non ha peli sulla lingua e farebbe di tutto per raggiungere il suo obbiettivo: abbandonare la Nona Casa senza mai voltarsi indietro e senza rimpianti. La sua non è una vita semplice, così come non lo è quella di Harrow, la sua nemesi, il suo opposto, la ragazzina ossuta tutta spigoli che la tormenta da quando è una bambina.
Il loro rapporto è meraviglioso, la cosa più bella di questo libro, e vederlo crescere, scoprire tutti i segreti che hanno portato alla nascita di quell'astio mi ha quasi commosso. Gideon e Harrow sono più simili di quanto pensino, il loro è un legame che sboccia piano piano, attraverso piccoli gesti, senza mai avere fretta e se solo l'autrice avesse trattato il resto del libro come ha trattato suddetto legame questo romanzo sarebbe stato un capolavoro.

Così non è successo e, con mio sommo dispiacere, mi sono ritrovata a leggere di un mondo e un'ambientazione raffazzonati e confusi, di cui sappiamo poco e nulla e di personaggi secondari tutti uguali, privi di tridimensionalità che rendono impossibile affezionarsi a loro anche nei momenti più cruciali. Inoltre, l'infodumping mi ha letteralmente uccisa: parole su parole inutili, descrizioni di avvenimenti e di robe che mi scordavo dopo un secondo e mezzo nonostante la loro importanza, per non parlare poi delle inutili informazioni che per me non hanno portato la trama da nessuna parte. L'autrice vorrebbe accopagnarci mano per mano attraverso un mistero legato a un pianeta abbandonato e morente, con tanto di morti sospetti e probabili assassini, ma pecca nel costruirlo, nel riuscire a far provare a chi legge - in questo caso io -  quella curiosità o, ancora, quell'ansia latente che accompagna ogni libro mistery che si rispetti.
Innegabile, d'altro canto, è che le ultime 60/80 pagine siano state ben eseguite, oltre che piene di azione e misteri svelati (per non parlare del fatto che mi hanno quasi distrutto emotivamente), ma possono così poche pagine salvare un libro nel suo intero? La risposta è, come certamente avrete capito, no.


Nonostante tutto, vi dico di provare a dare un'occasione a questo libro, perchè potrebbe stupirvi in positivo - diciamocelo chiaramente: Gideon la Nona o si ama o si odia - e diventare uno dei vostri libri preferiti, proprio com'è successo per la maggioranza delle persone che lo hanno letto. Io, invece, credo che mi fermerò qui, nella speranza che la mia recensione sia stata in qualche modo utile ed esaustiva.

Se volete leggere le altre recensioni, vi ricordo di passare dalle altre ragazze con cui ho organizzato l'evento. Parte delle loro recensioni sono già online, mentre le altre le troverete domani. Alla prossima!


"Troppe parole" disse Gideon, cospiratoria "Che ne dici di: "una carne, una fine", brutta stronza?"


2,5/5🌟
 
 

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