lunedì 23 maggio 2022

Sotto la porta dei Sussurri [REVIEW PARTY]

 




Autore: TJ Klune
Titolo: Sotto la porta dei sussurri
(Under the Whispering Door)

Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 408
Prezzo: 9.99€ (cartaceo), 19€ (digitale)



Trama: Quando un mietitore va a prenderlo al suo stesso funerale, Wallace comincia a sospettare di essere morto. E quando Hugo, il proprietario di una singolare sala da tè, si offre di aiutarlo ad "attraversare", Wallace capisce che, sì, deve proprio essere morto. Ma Wallace non si rassegna ad abbandonare una vita che sente di avere a malapena attraversato ed è deciso a vivere fino in fondo anche un piccolo scampolo, anche una breve parentesi di esistenza che, se vissuta pienamente, può farsi intera.


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"Alcune persone si smarriscono, ma non è colpa loro. Sono spaventati. Mio Dio, è ovvio che lo siano. Come potrebbero non esserlo? Tutti prima o poi si smarriscono, e non solo per colpa degli errori che commettono o delle decisioni che prendono. E' perchè sono orrendamente e meravigliosamente umani. E se c'è una cosa che ho imparato dell'essere mani è che non possiamo farlo da soli. Quando ci perdiamo, abbiamo bisogno d'aiuto per ritrovare la strada"


Torna in Italia grazie a Mondadori, che ringrazio per la possibilità data di leggerlo in anteprima e di organizzare l’evento, lo scrittore americano TJ Klune. Proprio come il suo predecessore, La Casa sul Mare Celeste, Sotto la porta dei sussurri è un romanzo bellissimo, di quelli capace di scaldarti il cuore.
Arrivata al termine della lettura, posso oramai affermare senza alcun dubbio che Klune scrive racconti stupendi, pieni di comprensione e accettazione, in cui mai una volta ti senti solo o sconfitto dal peso della realtà, del destino, della morte.
Leggere Sotto la Porta dei sussurri è stata quasi una catarsi, specialmente quando si decide di affrontare un argomento così delicato come quello del lutto in tutte le sue forme: dell'accettazione della perdita di una persona cara o, in questo caso, di se stesso, le fasi del lutto vengono analizzate passo per passo e anche se alla fine arriva l'accettazione, questa non è mai facile. Non importa come o quanto siate preparati, al termine del romanzo vi ritrovarete sempre con gli occhi lucidi, a ripensare a coloro che voi avete dovuto lasciare andare e salutare per sempre...

Ma di cosa parla questo libro? Il romanzo parla di Wallace, un uomo che non si potrebbe proprio definire buono. Wallace è senza scrupoli, non ci pensa due volte prima di licenziare i suoi dipendenti o ferire le persone che ama. Vive per il suo lavoro, per la compagnia che ha fondato con quelli che un tempo erano i suoi amici, ma che oggi sono diventati estranei. Nella sua vita tutto procede senza intoppi, fino a quando Wallace non vede il suo stesso corpo riverso sul pavimento e capisce di essere inesorabilmente morto. Da qui la sua “vita” verrà messa sotto sopra, specialmente dopo essere stato condotto contro la sua volontà in un luogo che potrebbe essere definito un limbo, dove il rituale del tea è solo un modo per rasserenare lo spirito e accettare con gioia il trapasso. Almeno questo è quello che Mei e il proprietario del negozio, Hugo, vorrebbero che accadesse. Wallace, però, ha altri piani…

Come forse avrete già capito, i personaggi creati da Klune non solo sono il punto forte di ogni sua creazione, ma sono anche unici; è praticamente impossibile non affezionarsi a ognuno di loro, anche quando sono pieni di rabbia, di rancore, di dolore. Oltre Wallace, protagonista indiscusso e quello che per ovvi motivi cambia di più ed è il più sfaccettato, è stato Cameron il personaggio che mi è rimasto nel cuore, quello che, seppur in secondo piano, mi ha fatto empatizzare e versare qualche lacrima per la sua tragica storia. E poi ovviamente ci sono Mei, Hugo, Nelson e Apollo e… e poi dovete leggerlo! Io posso soltanto dirvi che mi piacerebbe tantissimo incontrare nella vita di tutti i giorni Hugo, Mei, Wallace e gli altri e sorseggiare insieme a loro una deliziosa tazza di tea, magari insieme a degli scones.


"La vita è disordinata, e terribile, e meravigliosa, tutto allo stesso tempo"

Lo stile di scrittura di Klune è al tempo stesso fiabesco, onorico e realistico, ti porta di volta in volta in mondi fuori dal tempo e dallo spazio, ma non per questo privi di regole. Proprio come l’orfanotrofio di Arthur nella Casa sul Mare celeste, anche nella piccola sala da tea di Hugo ogni parola o azione non è mai fatta tanto per farla, ma segue un rituale vecchio come il mondo stesso, un copione che se male interpretato può avere conseguenze disastrose – specialmente quando entrano in gioco i sentimenti e l’amore tra due persone rischia di compromettere tutto ciò che si è costruito con fatica.

Se ancora non vi ho convinti a dare una possibilità a questo romanzo spero che queste mie parole conclusive lo faranno: proprio come una tazza di buon tea caldo, Sotto la porta dei Sussurri scalda il cuore del lettore ed è una lettura che non posso fare a meno di consigliare a chiunque. Fa ridere, emozionare, commuovere e sì, anche piangere alle volte. Bello, bello, bellissimo!


VOTO FINALE: 4.5/5🌟

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