sabato 5 dicembre 2020

Thunderhead (Trilogia della Falce #2): RECENSIONE



Autrore: Neal Shusterman
Titolo: Thunderhead
Casa Editrice: Mondadori - Oscar Vault
Pagine: 396
Prezzo: 20€ (cartaceo) 10,99€ (ebook)



Trama: In un mondo che ha sconfitto fame, guerre e malattie, le falci decidono chi deve morire. Tutto il resto è gestito dal Thunderhead, una potentissima intelligenza artificiale che controlla ogni aspetto della vita e della società. Tranne, appunto, la Compagnia delle falci. Dopo il loro comune apprendistato, Citra Terranova e Rowan Damisch si sono fatti idee opposte sulla Compagnia e hanno intrapreso strade divergenti. Da ormai un anno Rowan si è ribellato ed è fuggito, diventando una vera leggenda: Maestro Lucifero, un vigilante che mette fine alle esistenze delle falci corrotte, indegne di occupare la loro posizione di privilegio. Di lui si sussurra in tutto il continente.
Ormai divenuta Madame Anastasia, Citra è una falce anomala, le sue spigolature sono sempre guidate dalla compassione e il suo operato sfida apertamente il nuovo ordine. Ma quando i suoi metodi vengono messi in discussione e la sua stessa vita minacciata, appare evidente che non tutti sono pronti al cambiamento. Il Thunderhead osserva tutto, e non gli piace ciò che vede. Cosa farà? Interverrà? O starà semplicemente a guardare mentre il suo mondo perfetto si disgrega?
 
 
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"In un lontano passato, prima che mi condensassi in coscienza, la morte era la conseguenza inevitabile della vita. Sono stato io a rendere la morte irrilevente, ma ciò non toglie che resti comunque necessaria. Perchè la vita abbia un senso, deve esistere la morte."

 
Secondo capitolo della trilogia distopica del newyorkese Neal Shusterman, Thunderhead riprende le vicende di Rowan e Citra un anno dopo rispetto al termine del primo libro, Falce: entrambi i ragazzi, infatti, sono alle prese con i loro nuovi e diversi ruoli assunti dopo il Conclave che ha visto solo uno di loro due diventare una Falce, impegnati a combattere con metodi del tutto diversi le Falci del Nuovo Ordine che, proprio come il folle Maestro Goddard, provano piacere nel togliere la vita al prossimo e vorrebbero più libertà e privilegi per loro e il loro status già intoccabile.
Alle loro voci si aggiunge quella di Greyson Tolliver, un ragazzo apparentemente normale che, si scopre, è stato cresciuto dal Thunderhead, il Cloud simile a una divinità onniscente che sin da piccolissimo ha preso il posto dei suoi genitori assenti ed è stato l'unica presenza stabile nella vita del giovene Grayson. E sarà proprio lui, il Thunderhead, a stravolgergli la vita, cambiarne totalmente le sorti quando, un giorno come tanti, gli chiederà di fare qualcosa che lui, potente entità informatica, è impossibilitato a fare a causa delle sue stesse regole.


Le prime 200 pagine scorrono piuttosto tranquille, senza troppi avvenimenti, sorrette da uno stile di scrittura sempre molto piacevole e fluido. Poi, improvvisamente ma neanche troppo, ecco che iniziano a succedere avvenimenti che sconvolgono tutto, ma soprattutto le vite di Rowan e Citra; le ultime 100 pagine, poi, sono un susseguirsi di vicende che si alternano in un botta e risposta e che terminano con un finale al cardiopalma, che mi ha lasciato una voglia assurda di prendere subito in mano il terzo libro e scoprire cosa succederà - quindi sì, Mondadori, sbrigati a pubblicare il terzo, perchè io ho bisogno di risposte!
Tutto bello, dunque? Assolutamente no! Per quanto il libro mi sia piaciuto nel complesso e abbia apprezzato gli intermezzi che hanno permesso di dare voce al Thunderhead e che si alternavano tra un capitolo e l'altro, alla fine della lettura ho sentito che qualcosa è mancato. Sebbene ci siano qua e là degli accenni alla creazione del Thunderhead, a coloro che lo hanno creato, non ho avuto le domande che cercavo, le informazioni e le spiegazioni di chi o cosa ha portato a questo mondo distopico in cui la morte per vecchiaia non esiste più e tutto sembra una splendida utopia. Certo, Shusterman è bravo nel suo lavoro, sa scrivere, ma mi mancano ancora le basi di questo suo romanzo, qualcosa che vada oltre il semplice dare per scontato questo o quello e che mi spieghi anche il perchè: perchè siamo arrivati a questo e, soprattutto, dove vogliamo andare? Io ancora non l'ho ben capito.

Parlando dei singoli personaggi, sicuramente Grayson è quello che più mi ha affascinato, anche se Rowan rimane il mio preferito. Peccato, però, che quest'ultimo abbia secondo me meno spazio in questo secondo libro, vuoi anche per la storyline che gli è stata data; Citra, d'altro canto, ha preso molti punti e il suo personaggio ha finalmente iniziato ad avere una personalità più definita, cosa che le è mancata nel primo libro. Tra i personaggi secondari, invece, mi ha intrigato molto il misterioso e machiavellico Maestro Costantino, che spero tanto di rivedere anche nel terzo e ultimo libro.

Concludedo, posso affermare che Thunderhead merita la piena sufficienza, nonostante il mio preferito rimanga il primo libro, Falce. Inoltre, spero che The Toll non mi deluda (alcune recensioni lette in giro non promettono bene e sono alquanto preoccupata), perchè se non avrò le risposte che cerco e dovesse finire tutto in modo troppo conveniente e banale ne sarò molto, molto delusa... 


3,5/5🌟

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