giovedì 24 febbraio 2022

Arianna [Review Party]

 






Autrice: Jennifer Saint
Titolo: Arianna
Casa Editrice: Sonzogno
Pagine: 384
Prezzo: 18€ (cartaceo)



Trama: Arianna e la sorella Fedra, principesse di Creta e figlie del temuto re Minosse, crescono ascoltando riecheggiare il rumore degli zoccoli del fratello, il Minotauro, nel labirinto costruito sotto il palazzo. Ogni anno, quattordici giovani ateniesi vengono sacrificati per placare la fame del mostro. Quando il principe Teseo giunge a Creta per immolarsi alla creatura, Arianna si perde nei suoi occhi verdi e se ne innamora follemente. Ma aiutarlo a scappare dal labirinto significherebbe tradire la famiglia e il regno, e la ragazza conosce fin troppo bene le implicazioni di un gesto simile. Assillata dai dubbi ma determinata a farsi valere, Arianna prenderà una decisione che ribalterà tanto la sua sorte quanto il destino di Fedra. Entrambe dovranno affrontare le conseguenze di una scelta coraggiosa e sovversiva, che le spingerà a mettere in discussione il proprio ruolo in quanto figlie, mogli e madri in un mondo in cui le donne non sono altro che pedine su una scacchiera dominata dagli uomini e dagli dèi. Con uno stile vibrante e ipnotico, Jennifer Saint reinventa con originalità la famosa storia del Minotauro, della fuga di Teseo, dell’incontro con Dioniso e degli amori tormentati di Fedra e Arianna, dando vita a un’eroina indimenticabile e sfaccettata che saprà commuovere e incantare i lettori e le donne di oggi.


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Portato in Italia dalla casa editrice Sonzogno, che ringrazio per avermi dato la possibilità di organizzare l'evento e per la copia in omaggio, Arianna di Jennifer Saint è una delle uscite che più ho atteso durante l’anno appena trascorso, oltre che il romanzo dedicato alla figura della principessa di Creta che aspettavo da quasi dieci anni. Il mito di Arianna è, infatti, tra i miei preferiti della mitologia greca e la sua storia travagliata mi è sempre stata cara: sarà riuscita a la Saint a soddisfare le mie esigenti aspettative?

Arianna è il romanzo d’esordio della scrittrice inglese e nel complesso non posso non definirlo valido. La Saint conosce le sue fonti, ha studiato i vari miti inseriti, ma purtroppo non sempre è riuscita a valorizzarli al meglio ed esprimere tutto il loro potenziale.
Ma procediamo con ordine: il libro si apre con una giovane Arianna e la sua vita da principessa cretese chiusa nelle quattro mura del palazzo di Cnosso; qui, infatti, suo padre Minosse regna con il pugno di ferro e ben poco affetto arriva da parte sua alla piccola Arianna o a sua sorella minore Fedra. Proprio la presunzione di Minosse mette in moto una serie di eventi tragici, che segneranno la vita di tutta la sua famiglia: sfidando l’ira degli dèi, infatti, il sovrano porta su di lui il flagello che sarà il Minotauro. Ovviamente, a pagarne le conseguenze peggiori sarà sua moglie, Parsife, prima donna di questo romanzo vittima dei capricci e delle angherie degli uomini. 

Non mi soffermo oltre sulla trama, perché quasi tutti conoscono anche solo per sentito dire la storia di Teseo, del filo di Arianna e di come questa fu “piantata in Nasso”. Come suddetto, la Saint ha riportato bene il mito, creando un romanzo a mio avviso “purista” che si discosta ben poco dagli avvenimenti trattati nelle fonti greche – questo, per me, è un punto in più, ma ad altri potrebbe non piacere del tutto.
Mi soffermo, invece, sulla figura di Arianna: inizialmente la nostra protagonista è succube del padre, è una ragazzina ingenua che non ha mai esplorato il mondo e, proprio come nel mito, si innamora scioccamente di Teseo, ammaliata dal suo carisma e dalle sue vuote promesse. Il problema con lei arriva più avanti, quando diventa donna e madre, una donna adulta che, almeno sulla carta, dovrebbe aver imparato dai propri errori e aver sviluppato un carattere più forte e una sua voce. Questo, purtroppo, non accade: Arianna continua ad essere una voce flebile, appena sussurrata, oltre che molto ingenua, e nonostante io mi sia affezionata a lei non posso non ammettere mio malgrado che non riesce mai a spiccare come l’eroina che questo romanzo promette di darci.
Chi spicca preopotente, invece, è la sorella Fedra: sin da subito vediamo in lei tenacia, testardaggine, una volontà e una furbizia che riesce a tenerla sempre a galla in un mondo di sotterfugi in cui le donne sono solo delle pedine sacrificabili. Fedra non si scoraggia mai, al contrario combatte come può per la sua felicità, per cercare un posto nel mondo e un amore vero e sincero. Non dirò come finisce la sua storia, ma posso dire che ho adorato la sua figura, così come alcuni temi che l’hanno riguardata – uno tra tutti la sindrome post partum
 
Passando agli uomini, questi purtroppo sono quasi tutti uguali: crudeli, meschini, doppiogiochisti, grigi anche quando non se ne sente il bisogno. Se questa scrittura la posso capire su Minosse e Teseo, dall’altra faccio fatica ad accettarla su Dioniso. Ed è proprio su Dioniso che mi voglio soffermare: come detto, amo il mito di Arianna e con lei la figura del dio del vino.
Dioniso non è un brutto personaggio, non è un cattivo o crudele, anzi ama sinceramente Arianna, ma anche qui gli scivoloni non sono mancati: nel romanzo vediamo, giustamente, la doppia faccia del dio, che può essere fonte di gioia, ma anche oscuro e spietato. Il dionisiaco è un aspetto dell’uomo che da sempre viene analizzato in molti ambiti letterari e filosofici: l’abbandonare la ragione, il lasciarsi andare ai sensi rasentando quasi la follia, è tipico del culto del dio e con il procedere del romanzo la Saint è brava a far vedere questo cambiamento – o meglio questa dualità – in Dioniso. Quello che però mi ha fatto storcere il naso è ancora una volta il modo in cui Arianna affronta questa doppia vita del marito: come fa, infatti, a non saperne nulla e a cadere letteralmente dalle nuvole quando scopre la natura del suo culto? Certo, Arianna è vissuta segregata a Cnosso, ma è mai possibile che da nipote di divinità – la madre Parsife era figlia di un dio – sappia praticamente nulla su suo marito? A me la cosa non ha convinto per nulla…
Inoltre, con Dioniso si è voluto fare anche troppo, andando a inserire troppi miti, troppe fonti e argomenti che, al posto di essere ben sviluppati e apportare miglioramenti al romanzo, sono risultati caotici, inesatti e hanno soltanto affossato il tutto – specialmente sul finale (e quando dico finale intendo le ultime 50 pagine) il disastro è massimo! Che peccato…

In conclusione, posso dire che Arianna è nel complesso un buon libro, ma non un ottimo libro. Ha alcune grosse pecche, come suddetto, ma spero che queste vengano migliorate nei prossimi libri dell’autrice (Elettra uscirà a breve in UK) e che queste mancanze rimangano in questo romanzo che, ricordo, è pur sempre l’esordio della scrittrice. Se volete leggere Arianna leggetelo, io non posso non consigliarlo sia per l’argomento trattato che per lo stile di scrittura scorrevole e accattivante; unico suggerimento è di farlo abbassando leggermente le aspettative – non come me, che ero partita a tremila e poi ho avuto una brusca frenata.


VOTO FINALE: 4/5🌟

Se volete leggere altri pareri leggete anche le recensioni delle altre fantastiche ragazze che hanno partecipato all'evento! Io le ringrazio infinitamente per essersi unite a me e vi invito a passare dai loro blog.

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